

Recentemente ho visto al cinema "300", film tratto dal fumetto di Frank Miller, che a sua volta si è liberamente ispirato all'episodio storico della battaglia delle Termopile (480 a.C.).
Il film non ha nessuna pretesa di attendibilità storica, tuttavia per gli sprovveduti potrebbe essere nocivo guardarlo senza aver chiare alcune cose.
Gli Spartani appaiono nel film come uomini liberi, che combattono contro un impero fondato sulla schiavitù di tutti e la tirannia di uno solo (Serse). Questo in parte è vero; tuttavia non possiamo dimenticare (cosa che invece fa il film) che a Sparta i cittadini non coincidevano con gli abitanti.
Per consentire ai cittadini, cioè gli Spartiati, di dedicarsi sempre e solo all’arte della guerra, altri, cioè gli abitanti non cittadini (poiché privi dei diritti politici), dovevano necessariamente occuparsi di tutte le altre attività. Quindi Sparta non era certo la terra della libertà e della democrazia, anzi! Pensate che allora non era una vera democrazia nemmeno chi si proclamava tale (Atene)!
Certo, i Persiani erano politicamente anni luce indietro rispetto ai Greci, però bisogna stare attenti a non idealizzare troppo nemmeno questi ultimi…
Inoltre gli efori del film sono un’invenzione tutta personale di Miller, e nulla hanno a che fare con i veri efori di Sparta, i quali non erano sacerdoti, ma piuttosto magistrati, non erano sempre gli stessi, ma venivano eletti annualmente, e non vivevano isolati su un monte, ma anzi vigilavano su ogni attività della città-stato (dall’educazione dei giovani all’amministrazione della giustizia).
Altra inesattezza riguarda il modo di combattere degli Spartani o, meglio, degli Spartiati: la scena del primo scontro è l’unica corretta, le altre vanno bene per lo spettacolo, ma sono false. Infatti gli Spartiati, come la maggior parte dei Greci, combattevano in formazioni oplitiche compatte, serrate, scudo contro scudo. A maggior ragione questa tecnica fu usata dagli Spartiati nella battaglia delle Termopile, quando erano in netta inferiorità numerica, e disperdersi sarebbe stato fatale.
Quindi la scena del primo combattimento, quando i Greci, compatti, resistono alla carica con gli scudi per poi farsi largo con una spinta all’unisono e con le lance lunghe è storicamente perfetta; al contrario, quelle che seguono per tutto il resto del film sono dal punto di vista storico ridicole, anche se, ripeto, spettacolari.
Rilevate queste inesattezze (e avendone comunque tralasciate altre), ora passo a fare i complimenti.
Infatti nel film ci sono due o tre perle che meritano di essere elogiate.
Prima di tutto, la frase che l’ambasciatore persiano (quello che fa subito una brutta fine) pronuncia all’inizio del film, rivolgendosi a Leonida: “Il Gran Re chiede terra ed acqua”. Questa è un’espressione che passa inosservata, ma che in realtà è perfettamente coincidente con le testimonianze del periodo: Serse chiedeva sempre, oltre alla sottomissione, rifornimenti per le proprie truppe di passaggio e lo faceva esattamente attraverso questa formula: “terra ed acqua”.
Seconda perla: Leonida definisce gli Ateniesi “filosofi effeminati”. Il disprezzo verso Atene è in realtà leggermente anacronistico, perché si accentuò qualche decennio più tardi del 480 a.C. però…glielo possiamo concedere all’amico Frank!
Terza perla: gli Immortali, guardia personale del Gran Re di Persia: esistevano davvero (ovviamente non con quelle brutte facce…), anche se non sono sicuro del loro effettivo impiego alle Termopile.
Quarta perla storica: lo schieramento dei Greci (5000 uomini circa in tutto) fu realmente accerchiato a causa di un tradimento e gli Spartiati (300-400 uomini circa) furono davvero gli unici a rimanere e a sacrificarsi.
Chiudo ribadendo due cose.
Il film resta un capolavoro e le mie sono solo puntualizzazioni storiche, non da cinefilo.
Le pecche storiche così come i particolari corretti sono molti di più, io ho segnalato solo quelli che maggiormente mi hanno colpito.
Consigli finali: dovreste sia godervi il film sia riprendere in mano il libro di Storia e rileggervi uno dei più gloriosi sacrifici nella Storia del nostro Occidente.
Salo