mercoledì, maggio 28, 2008

Per un Conservatorismo Liberale italiano.



"L'Idea" è un sito fondato da Andrea Pelfini, che raccoglie aspettative, riflessioni, proposte, inchieste, recensioni ed articoli scritti da giovani che condividono i valori di un Centrodestra saldamente ancorato alla Storia del nostro Paese e della nostra civiltà occidentale.

Dopo una pausa dovuta a problemi tecnici, questo interessante spazio di discussione riapre i battenti e lo fa pubblicando, tra le altre cose, un mio elaborato che cerca di rispondere a una domanda decisiva: se volessimo far nascere un Conservatorismo Liberale italiano, da dove dovremmo partire?
Per chi vuole leggere la mia proposta, che è frutto anche delle stupende esperienze (umane prima che politiche o culturali) fatte tra i giovani di Magna Carta e di Forza Italia, il link è questo.


Ovviamente i commenti e le critiche (se costruttive) sono più che graditi.



Old Whig






Change? No thanks.









Barak Obama non mi dispiaceva particolarmente: di certo lo preferivo alla Clinton; e lo mettevo addirittura sullo stesso piano di John McCain.

Ma le sue indecisioni nel liberarsi dell'imbarazzante reverendo Wright (quello che tra le altre cose insultava gli italiani) mi avevano infastidito. Ora Obama, che nel frattempo ha finalmente ipotecato la nomination, ha combinato un pasticcio a causa del quale mi schiero definitivamente dalla parte di McCain.

Alla fine l'inesperienza si paga; e se all'inesperienza si aggiunge l'arroganza si ottiene il guaio in cui si è cacciato Obama. Il candidato democratico alla presidenza, durante l'ennesimo confronto tv con la Clinton, è stato incalzato da alcuni giornalisti a spiegare meglio cosa intendesse con i suoi ripetuti accenni alla necessità di un dialogo con l'Iran sulla questione delle armi nucleari; il senatore di colore, innervosendosi, ha risposto pronunciando le disgraziate parole "without preconditions". Le preconditions sono gli accordi preliminari senza i quali nessun incontro tra capi di stato (a maggior ragione se con rapporti tesi) è possibile.


A seguito della gaffe, Obama non ha voluto ammettere l'errore ed anzi ha deciso di ricostruire tutta la sua proposta di politica estera! Nei giorni seguenti ha scomodato addirittura la Storia per giustificarsi, chiamando in causa gli esempi di Kennedy, Nixon e Reagan.
Di male in peggio! Obama dovrebbe ripassare un pochino la Storia: il colloquio di Kennedy con Krushov fu un disastro proprio perchè affrontato senza aver concordato prima i termini dell'accordo e portò il mondo intero dritto dritto alla Crisi dei Missili di Cuba, sull'orlo della Terza Guerra Mondiale! I colloqui di Nixon con la Cina e di Reagan con i Sovietici furono invece esattamente il contrario di ciò che afferma Obama, poichè furono preceduti da intense contrattazioni e resi possibili da preconditions molto chiare (addirittura Reagan impiegò anni per raggiungere l'accordo, tanto che il suo incontro con Gorbachev fu possibile solo durante il suo secondo mandato!).


Insomma, Obama sembra non essere pronto a guidare la Nazione più potente della Terra e sembra troppo inesperto riguardo i meccanismi diplomatici. Oltre a ciò, pare pure troppo arrogante per ammettere i propri errori. Per sua fortuna, la gigantesca gaffe avviene troppo tardi perchè la Clinton possa approfittarne.
Tuttavia chi ne approfitterà certamente sarà McCain, il veterano del Vietnam che proprio in politica estera ha esperienza da vendere.

A questo punto, vista la disastrosa piega presa dalle idee di Obama, il mio endorsement per il senatore dell'Arizona candidato dei Repubblicani è totale.


Forza McCain!







Old Whig






lunedì, maggio 26, 2008






L'unità dell'Occidente, nel sacrificio comune.








Alla fine della Guerra Fredda, lo scenario mondiale è cambiato radicalmente, ponendo nuovi interrogativi e nuovi pericoli. Se molti degli interrogativi rimangono aperti, almeno uno dei pericoli è purtroppo esploso con violenza, costringendoci a reagire per assicurare alla nostra civiltà la sopravvivenza.

Già all’inizio degli anni ’90, Bernard Lewis, uno dei maggiori studiosi dell’Islam, parlava con preoccupazione di un crescente “furore musulmano contro la nostra tradizione ebraico-cristiana, il nostro presente laico e l’espansione a livello mondiale di entrambi”. Purtroppo i drammatici avvenimenti dell’inizio di questo millennio gli hanno dato ragione: è da tempo in atto una guerra tra civiltà, che sfruttando la Rinascita religiosa islamica e l’esplosione demografica nel mondo arabo incanala odio contro l’Occidente, visto non solo come uno sfruttatore economico, ma anche e soprattutto come un inaccettabile modello di sviluppo democratico, laico, liberale.
Questo conflitto, sfociato negli attentati dell’11 settembre ma anche in quelli di Madrid, Londra e Beslan, non l’abbiamo iniziato noi, ma non è possibile fare a meno di combatterlo; nell’affrontare la questione, non dobbiamo dunque sentirci autorizzati ad abbandonare i nostri stessi principi morali, ma non possiamo nemmeno annegarci in sensi di colpe che non abbiamo o in terzomondismi inutili e fuori luogo.


Il sacrificio degli USA nella guerra al Nazismo islamico ci riguarda profondamente e coinvolge il futuro dell’umanità intera.
Molti sono stati gli errori di metodo e strategici, ma la strada intrapresa ha dato anche soddisfazioni non piccole ed abbandonarla ora sarebbe follia. In Afghanistan ed Iraq sono nate due democrazie; deboli certo, ma vorrei che qualcuno mi indicasse una sola democrazia occidentale la cui nascita non sia stata difficile, lunga, inizialmente in bilico. In Iraq, teatro di un conflitto post-guerra davvero spaventoso, il peggio sembra passato e la nuova strategia del “surge” sta dando risultati ottimi in termini di sicurezza, tanto che nell’ultimo anno l’80% delle famiglie che avevano abbandonato Baghdad sono tornate a ripopolare la capitale.
Le reazioni violente del fondamentalismo islamico all’avvento della democrazia non sono finite e non ci illudiamo: certamente altro sangue innocente sarà versato. Ma questo avviene proprio perché gli estremisti temono come la peste che la popolazione locale respiri aria nuova, esca dallo stato di imbarbarimento e di sottomissione a cui è stata abituata, e si liberi dal giogo sociale di una teocrazia tirannica.

Lo scenario più promettente è l’Afghanistan, che dopo essere stato liberato e dopo aver conosciuto l’avvento della democrazia si trova impegnato in due sfide ardue quanto fondamentali: la crescita economica e sociale, unica base su cui potrà consolidarsi la nuova struttura dello stato; e la sconfitta definitiva delle sacche di resistenza dei Talebani.
I due obiettivi vanno evidentemente a braccetto, e proprio per questo si sta affiancando al supporto militare quello umanitario e civile.
La missione italiana in Afghanistan sta compiendo un ottimo lavoro, ma come spesso accade regole d’ingaggio ridicole le impediscono di cooperare in maniera attiva alla battaglia che si svolge nel Sud del Paese.
Ora che è terminato il periodo delle vergognose equidistanze dalemiane, ora che si può tornare a parlare di buoni e cattivi, ora che siamo nuovamente col piede in una sola staffa, si può pensare di cambiare le regole: i nostri soldati sono pronti ad assumersi responsabilità maggiori, facendo quello che fino a questo momento è stato loro impedito.
Il Ministro Frattini in questi giorni ha parlato della questione e ha manifestato la disponibilità dell’Italia ad essere maggiormente flessibile e, quindi, a cambiare il ruolo dei nostri ragazzi da belle statuine a forza di attacco, per collaborare a ripulire il Sud dell’Afghanistan e a garantire l’impermeabilità del confine col Pakistan.
Sempre il Ministro Frattini si era dimostrato a cavallo delle elezioni particolarmente attento alla situazione in Libano: anche qui siamo impegnati in un compito difficile con regole d’ingaggio da guardia e ladri. In questo caso però il problema non riguarda solo noi, ma l’intera missione UNIFIL, che in questi mesi ha dimostrato tutta la sua impotenza di fronte al costante riarmo di Hezbollah, attuato dalla Siria e finanziato dall’Iran.

La speranza è che la situazione migliori sia in Afghanistan sia in Libano, perché azioni decise e coordinate sono l’unico modo per arginare il tentativo dei fondamentalisti islamici di terrorizzare la popolazione e rigettare la democrazia.



Più in generale, spero che a partire da novembre, se il nuovo Presidente USA sarà McCain, si formi quella solida alleanza di tutte le democrazie occidentali che sola può lavorare per garantire sia la sicurezza di Israele e la stabilità dello stato palestinese, sia il rafforzamento delle istituzioni democratiche in Libano, Afghanistan ed Iraq, sia un maggior rispetto dei diritti umani a livello planetario.
Questa alleanza occidentale, che negli ultimi anni è mancata a causa della spavalderia di Bush e dell' antiamericanismo di qualche narcisista nazione europea, è la sola speranza che abbiamo di vedere a breve qualche anche solo minima riforma costituzionale delle ormai sempre più malate Nazioni Unite. Gli ultimi eventi in Birmania hanno palesato ancora una volta la debolezza dell’ONU, incapace di imporsi ad un piccolo ma terribile regime dispotico ed antiumano. In particolare, la presenza della Cina nel Consiglio di Sicurezza ed il suo potere di veto le assegnano un ruolo per il quale non sembra pronta, come si può ben evincere non solo dalla sua politica estera (protezione della giunta birmana, coinvolgimento nella pulizia etnica in Darfur, ecc.), ma anche dal suo stesso assetto interno, che non garantisce né le più elementari libertà democratiche né il rispetto dei diritti umani.

Di fronte a tutti questi problemi, alle sfide del futuro e ai nuovi assetti mondiali post-Guerra Fredda, solo se coeso ovvero stretto attorno al suo stato guida (gli USA) l'Occidente può essere una forza di pace e di giustizia più coerente, più efficace, più forte.








Old Whig







venerdì, maggio 23, 2008



Finalmente!



Finalmente la giunta militare comunista che tiene in pugno la Birmania ha acconsentito all'ingresso degli aiuti umanitari e dei volontari, che attendono da settimane di poter raggiungere le zone colpite dal ciclone Nargis. Ma quante morti, quante sofferenze è costato questo ritardo vergognoso? E quanti ostacoli e divieti continueranno a subire i soccorritori una volta all'interno del Paese?
Ancora una volta esprimo il mio disgusto.

Old Whig

giovedì, maggio 22, 2008


10 e lode.







Con il primo Consiglio dei Ministri, Berlusconi mantiene tutte le prime promesse fatte in campagna elettorale: il luogo in cui si svolgono riunione e conferenza stampa seguente è Napoli; proprio all’emergenza rifiuti della regione Campania è dedicato un decreto in 17 punti che affronta la situazione; il pacchetto sicurezza (due decreti, un decreto legge ed una proposta di legge con via preferenziale) è immediatamente approvato e sarà operativo entro un mese; viene abolita completamente l’ICI sulla prima casa (con l’esclusione di castelli, ville ed abitazioni di lusso); è liberato dalla tassazione tutto il lavoro straordinario dei dipendenti privati con reddito inferiore ai 30000 euro.

Scendendo nei particolari, per cercare di risolvere l’immondezzaio vergognoso creato a Napoli da anni di raccolta differenziata inesistente ed amministrazione locale bassoliniana: 1) viene nominato responsabile straordinario il dott. Bertolaso, che si era dimesso dalla stessa carica per conflitti con Pecoraio Scanio (il Ministro dell’Ambiente del governo Prodi che mentre Napoli affondava nella cacca regalava soldi italiani per costruire discariche in Kenya e termovalorizzatori in Romania!); 2) viene dichiarato zona di interesse strategico (e quindi sottoposta a sorveglianza militare) ogni sito per lo smaltimento dei rifiuti nella regione; 3) si procede alla definitiva costruzione del termovalorizzatore di Acerra; 4) si invita il sindaco di Napoli ad indicare entro 30 giorni un sito per la costruzione di un nuovo termovalorizzatore.

Oltre a tutte queste promesse mantenute e alle ottime decisioni prese in materia di sicurezza (non solo per quanto riguarda la lotta alla clandestinità, ma anche per la lotta alla mafia, con una norma che consente la confisca rapida dei beni ottenuti mediante attività criminale), il governo appena entrato in carica ha poi colto un inatteso successo, ottenendo a sorpresa un accordo con l’ABI, cioè con tutte le banche italiane, che se gestito bene nei dettagli potrebbe portare un enorme vantaggio alle tasche di molti cittadini in difficoltà, e senza nessun esborso da parte dello stato: si tratta di un accordo ottenuto esclusivamente tramite moral suasion, che prevede la possibilità per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile di tramutarlo gratuitamente in mutuo fisso col tasso del 2006. Si calcola che una famiglia con mutuo complessivo di 80000 euro potrebbe arrivare a risparmiare quasi 900 euro all’anno. Questo ottimo risultato è certamente stato raggiunto anche attraverso le pressioni del Ministro dell’Economia Tremonti, che ha rinviato la stretta fiscale su assicurazioni e banche.


L'opposizione, di fronte a provvedimenti di indiscutibile necessità e ad altri che alleviano le difficoltà econimiche dei lavoratori e delle famiglie, è presa in contropiede e si frantuma, anche all'interno dello stesso PD, tra chi elogia sottovoce il governo e chi ancor più sottovoce lo critica (col rischio di far la figura di quelli che si oppongono ai bisogni reali della gente).
Quindi Berlusconi sembra aver compiuto l'impresa di svolgere un buon lavoro e mettere contemporaneamente in fuorigioco la Sinistra.

Tirando le somme, è stato un primo Consiglio dei Ministri eccellente, sulla linea di quella politica del fare che ha portato il Centrodestra alla vittoria: tutte le situazioni più urgenti sono state affrontate, tutte le promesse sui primi provvedimenti mantenute (come già era stata mantenuta la promessa di un esecutivo snello e giovane). E, come ciliegina sulla torta, è arrivato l’inatteso accordo con le banche, a tutto vantaggio delle famiglie in difficoltà.


Il lavoro del nuovo governo è dunque iniziato nel migliore dei modi.
Staremo a vedere cosa riserva il futuro.






Old Whig





martedì, maggio 20, 2008














'90 Stile












Ormai per il mio gruppo è una tradizione: nuova estate, nuovo "The Best"!

Si tratta di un album con canzoni scelte da me, ma il pezzo forte è sicuramente la grafica, cioè la copertina e controcopertina del CD, curata dal mio amico Angelo (KingDom). Stavolta il tema sono gli anni '90.

Potete scaricarlo qui

Non ve ne pentirete ;)





Old Whig






lunedì, maggio 19, 2008


Inter Campione d'Italia!




La Serie A 2007/2008 è stata un campionato spettacolare, ricco di sorprese e combattutissimo. Fino all'ultima giornata sono rimasti aperti i verdetti dello scudetto, della qualificazione alla Champions e della salvezza.


La vittoria dell'Inter è stata meno tranquilla rispetto all'anno scorso: lo scudetto è rimasto in bilico fino alla fine, anche per merito della Roma, che ha espresso il gioco migliore durante tutta la stagione.

Al termine della competizione però è stata comunque la squadra allenata da Roberto Mancini a sollevare il trofeo, sotto il diluvio di Parma, condannando tra l'altro i padroni di casa alla serie B (sigh). L'Inter si aggiudica così il suo sedicesimo scudetto, firmato dalla doppietta del rientrante Zlatan Ibrahimovich, che ha infranto i sogni giallorossi e confermato la supremazia nerazzurra.


Grande Inter!




Old Whig




venerdì, maggio 16, 2008

CONSIGLI DI LETTURA.
In un interessante articolo pubblicato sull' "Occidentale", Alessandro Gisotti riassume gli ultimi avvenimenti della campagna elettorale americana, con particolare attenzione alle primarie democratiche, e fa un utile punto della situazione.
Personalmente mi pare che il grande lavoro di McCain per ricompattare la base repubblicana possa diventare una nullità, rispetto all'impresa che dovrà affrontare Obama per conquistare metà dei liberal. Pare infatti che la Clinton preferisca far vincere i conservatori, piuttosto che vedere alla Casa Bianca il suo odiato compagno di partito. E, cosa ancor più strana, pare che gli elettori della Clinton la seguano in questo proposito!
Insomma, per noi conservatori una goduria... ;)
Old Whig

martedì, maggio 13, 2008


Strage in Cina.




La Birmania è ancora in ginocchio, priva degli adeguati soccorsi (bloccati dalla disumana giunta militare comunista al potere) e minacciata dalle epidemie.

Ed ora un'altra catastrofe, questa volta in una regione occidentale della Cina, ci sconvolge con immagini, notizie e numeri impressionanti. A colpire la popolazione cinese non è stato un evento meteorologico, ma un sisma devastante, di una forza inaudita, che ha raso al suolo un territorio abitato vastissimo: si parla in queste ore di 12.000 morti e 10.000 ancora dispersi sotto le macerie. Solo in una scuola le vittime sarebbero 900, con ragazzi ancora vivi intrappolati sotto le macerie. Il maltempo e scosse di assestamento hanno rallentato i soccorsi, tanto che alcuni villaggi sono ancora isolati.

Di fronte a tale ecatombe, sembra davvero di pessimo gusto, per usare un eufemismo, l'appello di un ministro cinese, che ha garantito la sicurezza dei giochi olimpici e ha invitato i turisti ad accorrere numerosi.
Come se nulla fosse successo. Come se ora, mentre scrivo, mentre leggete, delle persone non stessero al gelo con le ossa rotte e senza speranza sotto le macerie di qualche palazzo.
L'impotenza è ciò che si prova.
Ai credenti che leggono chiedo di pregare per questi nostri fratelli che soffrono, per le vittime, e per chi, sopravvissuto, ha perso tutto.




Old Whig



domenica, maggio 11, 2008

La Birmania muore.
La Birmania è l'ennesimo Paese che la Storia ricorderà come vittima del Comunismo. La dottrina malata di nonno Marx anche qui, sotto lo sguardo vigile del colosso cinese, ha prodotto nipotini morti: oceani di sangue e l'oppressione di un popolo.
Il colmo si sta raggiungendo in questi giorni, con una catastrofe naturale che si è abbattuta su questa povera gente e ha dimostrato ancora una volta (se ce ne fosse stato bisogno) quanto sia disumano il regime della giunta militare comunista: una giunta che ha addirittura bloccato gli aiuti umanitari e si è concentrata nella protezione di un fasullo referendum (con schede già precompilate!) che dovrebbe legittimarne la tirannia. Di fronte a tale dramma politico e di fronte a questo disastro umano, l'ONU (come sempre) si dimostra debole ed inadeguata (perfetto al riguardo l'intervento di Maria Giovanna Maglie).
Intanto noi possiamo solo pregare e soffrire, nel guardare le immagini terribili di questi giorni.

Old Whig

giovedì, maggio 08, 2008

Liberalizzazioni disinteressate............

"Il conflitto d'interessi ce l'ha solo Berlusconi."
E vissero tutti (?) felici e contenti...


Old Whig

mercoledì, maggio 07, 2008

Primarie USA: Democratici sempre divisi.





Ancora un pareggio, ancora disivisi, ancora autolesionismo. La Sinistra americana esce dalle primarie di ieri come peggio non poteva: identica a prima!

Obama conquista il North Carolina, Clinton espugna l'Indiana. Dunque si prosegue senza un vincitore, e con la convinzione che chiunque la spunti, alla fine pagherà caro il lungo duello interno. E' una lotta fratricida senza esclusione di colpi, con Obama che nell'ultima settimana ha definito la sua compagna di partito "peggio di Bush".

A questo punto gli ultimi appuntamenti delle primarie non potranno essere decisivi. Ciò che invece metterà la parola fine al duello sarà la Convention di Denver ed in particolare il voto dei superdelegati, cioè di coloro che siedono di diritto tra i votanti anche se non sono stati eletti nel corso delle primarie. Si tratta di grandi personalità liberal, che solitamente scelgono seguendo la tendenza del voto popolare; ma in questa situazione saranno decisivi.


I Repubblicani invece il loro candidato lo hanno scelto da tempo: è John McCain, che segue da lontano il suicidio del partito Democratico e cerca di serrare i ranghi tra i suoi. Molti Repubblicani infatti sono rimasti delusi dalla recente polemica che ha visto coinvolto il Senatore dell'Arizona. Alcuni giornali hanno accusato il candidato del GOP di essere vicino ad ambienti anticattolici, o addirittura amico di un predicatore protestante che usa parlare dal pulpito con alle spalle l'immagine di una donna a seno scoperto.
L'incidente di percorso non è grave, ma non va nemmeno sottovalutato, dopo poche settimane da una visita di Benedetto XVI che ha lasciato l'America carica di riflessioni, colma di gioia e sostanzialmente affascinata.

Certo è che i problemi dei Repubblicani al momento sembrano sciocchezze, se paragonati al dilemma che ancora ammanta gli avversari: sembra che molti elettori di sinistra abbiano dichirato ai sondaggisiti la loro intenzione di restare a casa a novembre se il loro candidato prediletto non dovesse farcela, o addirittura di prendere in considerazione la possibilità di votare McCain! A tal punto è arrivato l'odio tra Obama e Billary!


E McCain può continuare a sorridere.







Old Whig









venerdì, maggio 02, 2008

Sta vincendo il nulla. Pagano i giovani.
Siamo nel mondo del benessere ad ogni costo: abbandonata la felicità che costa, la posta è più bassa, facile, commerciale.
Tutti hanno diritti, tutti sgomitano al tavolo dell'egoismo, sempre più stretto e vile.
Mentre di doveri non si sente più parlare, mentre anche i cani presto avranno un sindacato e un matrimonio tutto loro, l'Europa trema, perchè sotto scopre di non avere nulla: la Fede polverizzata dall'arroganza e dal materialismo, la Storia dimenticata per timore di offendere chi non ce l'ha, la Tradizione calpestata per vendere di più e far riflettere di meno.
Il risultato è uno spettacolo rivoltante di preti incapaci, professori svogliati, genitori assenti. La Famiglia, che dovrebbe essere il primo luogo di educazione e il primo rifugio di ogni essere umano, è stata anch'essa contagiata dalla moderna logica del benessere, per cui si sta insieme solo se e finchè ognuno ne trae profitto individualmente. I figli sono abbandonati a loro stessi, e gli esempi di padri e madri con la capacità e la volontà di educare, di seguire, di ascoltare sono sempre meno, rare gemme di normalità divenuta eroica.
Così la nostra società finisce col punire per i propri peccati gli esseri più innocenti e deboli: quei bambini che vediamo crescere così rapidamente e così male. Così soli e vuoti dentro, come vuoto è ciò che ci circonda, come vuoti sono molti cuori e troppi cervelli.
Sessantottini buonisti e bestie del mercato hanno abbattutto ogni regola, distrutto un mondo, seppellito il buon senso: hanno terminato l'opera assassina della tabula rasa illuminista.
Poi sono venuti genitori proccupati del proprio divertimento, del fitness e dell'estetista, che hanno generato figli o viziati o incazzati (giustamente) col mondo: in entrambi i casi, deboli.
E sono proprio questi figli del caos, catapultati nel mondo del godimento senza Bene, a ritrovarsi facilmente nel Male puro, nel vicolo dell'esistere, nel contrappasso della modernità senza idee: nella droga.
Mi ha fatto molto riflettere il seguente passaggio di un articolo di Andrea Muccioli, che ho recentemente letto sul giornale della comunità di San Patrignano:
"Tra gli ultimi 300 giovani entrati a San Patrignano, il 60% aveva meno di 22 anni d'età.
Sono cresciuti privi di qualsiasi modello educativo, perchè oggi educare non è più un valore. Qualsiasi contenuto etico è considerato soggettivo, discutibile, contrattabile. E di tutto ciò politica e politici sono rappresentazione. Il distillato deteriore della nostra società: un guazzabuglio di materialismo, nichilismo, consumismo."
Sono questi i giorni tristi in cui viviamo, dopo aver deriso ogni guida, dopo aver seppellito ogni onore, dopo aver accolto il vizio, dopo aver esaltato l'incoscienza, dopo aver inventato il relativismo, dopo aver sostituito al Bene il benessere personale.
Siamo una società che si vanta di essere senza Dio, ma che è piena idoli.
Siamo una società che esalta l'indipendenza del singolo, e dimentica il calore di un abbraccio, la forza della Famiglia, il valore dell'amicizia.
Sarebbe miracoloso riuscire anche solo a trovare il coraggio di vergognarci.
Old Whig

giovedì, maggio 01, 2008



Colpi di coda di un incubo.




Il brutto sogno è finito, ma ci pare ancora di scorgere qualche mostro.


Il governo Prodi è ormai terminato, ma fino agli ultimi istanti i danni da esso provocati lievitano.


Gli ultimi due episodi testimoniano, se ancora ce ne fosse bisogno, che proprio chi si sente superiore ed in dovere di dare lezioni sull'etica di stato agli avversari politici è in realtà l'incarnazione dell'arroganza e della prepotenza, contro la volontà popolare e contro il diritto più elementare.




Il Ministro uscente Livia Turco ha appena effettuato, nella distrazione generale, un blitz che rivede le linee guida della Legge 40, consentendo diagnosi preimpianto ed aprendo così uno spiraglio alla deriva eugenetica. Non mi soffermo tanto sul tema in questione, ma vorrei soprattutto sottolineare la completa mancanza di rispetto da parte del Ministro sia verso il governo in pectore, sia verso il popolo (che era stato chiamato a giudicare la questione con un Referendum), sia soprattutto verso la Corte costituzionale, che è stata incaricata di dirimere la vicenda dopo che alcuni mesi fa il Tar del Lazio e il tribunale di Cagliari avevano sollevato il problema. La scorrettezza del Ministro è stata poi aggravata dalla scoperta che la firma alla Gazzetta Ufficiale è stata posta sotto questo provvedimento l'11 aprile, mentre la notizia è stata diffusa solo oggi! Evidente dunque l'operazione politica della Turco, che ha voluto adottare un provvedimento ideologico e con tempistica antidemocratica, ma senza farlo sapere agli elettori moderati e cattolici a pochi giorni dal voto!


L'altra vicenda di cui il governo Prodi si macchia in extremis (perchè ogni giorno è buono per combinar disastri) riguarda il sito ufficiale del fisco. Alla pagina web dell'Agenzia delle Entrate è stata incredibilmente pubblicata l'intera lista dei contribuenti italiani, con tanto di cifre dichiarate nell'anno 2005! Altro che diritto alla privacy, altro che diritto liberale: lo stato ci infila le mani nei portafogli e non contento sbatte pure in piazza i nostri redditi!
Certe cose non succedono nemmeno nelle repubbliche africane.


La vicenda farebbe quasi sorridere, se non fosse che qualche pensatore politico in tempi non sospetti (e non recenti) già vedeva, senza ironia alcuna, la macchina dello stato come invasivo potere, facile trampolino di lancio verso sistemi totalitari morbidi.



Ma in fondo tiriamo un sospiro di sollievo, e ricordiamoci che il peggio è passato.
Per spazzare ogni dubbio, per finirla con certi spettacoli pseudopolitici e per non sentir più parlare di Turco, Visco e compagnia brutta, dovremo aspettare solo ancora qualche interminabile ora.










Old Whig