giovedì, aprile 10, 2008


Italia, scegli!





Dopo la disastrosa esperienza del governo Prodi, l’Italia si ritrova in crisi e sfiduciata: l’economia sta per entrare in una fase drammatica, le famiglie non arrivano alla fine del mese, i pensionati sono vittime dell’aumento dei prezzi, i giovani sono senza guida e la scuola in mano ad insegnanti per lo più incapaci di educare, l’immigrazione è senza regole, l’integrazione ha fatto passi indietro, sulla scena internazionale il Paese ha perso credibilità a causa di posizioni schizofreniche ed opposte all’interno della stessa ex maggioranza, un’intera regione è invasa dai rifiuti, eccetera.

Di fronte a ciò, il popolo è chiamato alle urne. Legge elettorale alla mano, due sono le scelte utili: Berlusconi o Veltroni.
Nessuno dei due è sbarbatello della politica, nessuno dei due ha requisiti per chiedere la fiducia degli elettori. Se fossimo negli USA, nessuno dei due avrebbe la faccia tosta di candidarsi.
Ma siamo in Italia e dobbiamo scegliere, per il semplice fatto che non votare significa lasciar decidere ad altri il nostro futuro e quello dei nostri figli.

Veltroni si presenta come l’uomo nuovo e la parola novità è appunto la più ripetuta nei suoi spot e nei suoi slogan. Certo la faccia tosta non gli manca: vuol farci credere di essere nuovo, mentre è in politica dal 1975; vuol farci credere di essere estraneo ai palazzi del potere, mentre una decade fa era già vicepremier; vuol farci credere che il suo partito è rivoluzionario, mentre ha come presidente Prodi e come esponenti di spicco D’Alema e addirittura Bassolino; vuole apparire moderato e favorevole ad una politica senza insulti né grida, mentre tra le sue fila spicca il delirante Furio Colombo; si scandalizza per le frasi di Bossi, mentre lui candida chi per le strade con le armi ad ammazzare innocenti ci è sceso per davvero negli anni più bui della nostra Nazione; vuol farci credere che abbasserà le tasse, ma vorrei chiedergli se lo farà nominando Ministro dell’economia lo stesso Visco che quelle tasse ce le ha imposte fino a ieri; si pavoneggia parlando di lotta alla mafia, mentre a Roma ha lasciato che gli zingari conquistassero tutti i quartieri; ha ripetuto con altezzosità per settimane il suo coraggioso intento di scendere in campo da solo, mentre poi prontamente si è alleato con Di Pietro e radicali.
Veltroni rappresenta la politica vecchia del non fare niente, imbellettata con la retorica nuova del dire tutto e il contrario di tutto.

Berlusconi si presenta come l’unico in grado di far ripartire l’Italia.
Io scelgo lui, perché votare Casini sarebbe cestinare il voto e ritornare al passato di una politica frazionata e ballerina.
Io scelgo lui, perché non è perfetto e non è santo, ma nemmeno gli altri lo sono.
Io scelgo lui, perché cura i propri interessi, ma anche gli altri mi son parsi parecchio attivi in questo ambito, dato che tutta la politica di liberalizzazioni di Prodi era mirata e limitata giusto giusto per calzare a pennello sul corpo delle Coop rosse.
Io scelgo lui, perché nei cinque anni di governo del Centrodestra ha dimostrato di riuscire ad attuare gran parte del programma.
Io scelgo lui, perché il suo programma è realistico e con i piedi per terra, moderato e liberale, filoatlantico in politica estera e attento alla famiglia in politica interna.
Io scelgo lui, perché è l’unico a voler realmente applicare la ricetta liberale in Italia, una ricetta che ha portato benessere a tutti gli altri Paesi occidentali e che già stava portando i primi frutti nel 2006, col famoso extragettito merito della riforma del Fisco di Tremonti.
Io scelgo lui, perché è l’unico a voler davvero affrontare gli atavici privilegi dei magistrati italiani e perché è l’unico a poter risolvere l’illiberale intreccio tra carriere dei giudici e carriere dell’accusa.


Io scelgo lui, perché il naufragio del governo Prodi è stata la prova che aveva sempre avuto ragione.

Io scelgo lui, perché credo in un’Italia che vuol ritrovare sé stessa.
Lancio un appello a tutti i cittadini, perché riflettano sul dilettantismo, la carica ideologica e l’arroganza del governo Prodi. Rifletteteci, e pensate che queste elezioni sono un giudizio sull’operato devastante di una Sinistra incapace.
Rifletteteci e votate di conseguenza.

Votate il Popolo della Libertà!
Perché Berlusconi può anche non piacere, ma il Centrodestra col suo programma ha molte più probabilità di risollevare la Nazione che non il PD con le sue chiacchiere e le sue insanabili contraddizioni.

Italia, rialzati!






Old Whig



13 Commenti:

Blogger nuovopatriota ha detto...

Io sono orientato a dare il voto a Silvio.
Ma sono perplesso per via della "sparata" recente sul voto da dare agli extracomunitari.
Che ne pensate, allarme rientrato veramente?

+nuovopatriota+
[torneranno i crociati.. e saran mazzate!]

7:29 AM  
Blogger articolo21 ha detto...

Speriamo che sia la soluzione. Ma io ho comel'impressione che questa volta laricetta per i mali non sia nelle mani di nessuno.

11:19 AM  
Blogger Luca Zerbato ha detto...

Matteo, non potevi fare un post migliore.
Siamo proprio sulla stessa l'unghezza d'onda. Berlusconi non è il massimo cui un paese possa aspirare. Ma visto che Veltroni sta molto (molto, ma molto più in basso), non vedo perchè perdere tempo a pensare a chi votare.

La Santanchè sarebbe un ottimo premier, ne sono convinto. Ma non butto via il mio voto per un partito che molto probabilmente in Senato non sarà nemmeno rappresentato.

Buona giornata.
Luca.

11:36 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

beh... caro Matteo... anche il nettare tratto dal malto credo che ci unisca...
noto con piacere che ti sei divertito. ci vuole ogni tanto, anche per non uscire di testa. hai fatto bene a prendere questa pausa.

spero anch'io di potermi rilassare presto, ma contando su qualche vinello.
intanto tutti ai nastri di partenza...

un abbraccio, Old! GB

2:38 PM  
Blogger Old Whig ha detto...

NuovoPatriota, l'allarme non solo è rientrato, ma non c'è mai stato: infatti il voto agli immigrati NON è presente all'interno del programma firmato da PDL, Lega e Movimento per le autonomie.
Quindi puoi votare tranquillamente il Popolo della Libertà. Ma se proprio non ti sentissi tranquillo, c'è sempre l'opzione Lega.
A presto


Articolo21, infatti ho espresso la tua stessa impressione, ma qualcuno dobbiamo pur votare, e la Sinistra veltroniana mi pare solo quella prodiana con un vestitino nuovo. Berlusconi offre le maggiori garanzie sull'attuazione del programma (nei suoi precedenti cinque anni ne aveva realizzato più dell'80%, dati dell'Università di Siena alla mano).
A presto


Luca, la Santanchè per certi aspetti mi piace, ma non voterei mai un partito che fa molti passi indietro in merito al Fascismo.
Buon pomeriggio


GB, grazie per la visita e mi raccomando...vota bene! ;)

3:28 PM  
Blogger faber ha detto...

Sin dal suo annuncio, lo spregiudicato progetto di bipartitismo concordato (recentemente proprio il Cavaliere, intervistato su Sky TG24, ha candidamente ammesso di aver condiviso l’idea proprio con Walter…) ha generato più di un sospetto. Non convinceva l’ipotesi di rendermi complice della nascita di uno scenario americaneggiante nel quale i due ‘partiti contenitore’ potessero conquistare oltre l’80% dei voti, arrivando ad un controllo assoluto del potere politico (e non solo..), saldamente consegnato nelle mani dei due leader e dei pochi fedelissimi sodali. Una vera oligarchia…

PROSEGUE SUL BLOG http://faber2008.blogspot.com/

12:40 AM  
Blogger Old Whig ha detto...

Faber, puoi essere critico quanto vuoi sul bipolarismo italiano, ma lascia perdere l'America, perchè quella è democrazia vera e lì non esiste nessun leader assoluto.

9:57 AM  
Blogger Bobo ha detto...

Bravo, ottima cosa questo post! Tiriamo la volata finale! ;-)
x nuovopatriota: tranquillo finchè c'è la Lega Nord il voto agli immigrati non passa!

10:10 AM  
Blogger nuovopatriota ha detto...

La Lega la vota già mio padre...
;)

+nuovopatriota+
[torneranno i crociati.. e saran mazzate!]

2:35 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Caro OW, nell'augurare all'Italia tutta un premier un po' meno "unfit" (mio parere of course) del silviaccio, chiederei ai tuoi amici della Lega cosa c'è che non va nel prevedere che chi risiede legalmente e stabilmente da un numero congruo di anni nel nostro paese e qui lavora, paga le tasse e magari manda i suoi figli a scuola, possa esprimere un voto almeno nelle consultazioni amministrative.
Buon voto

12:52 PM  
Blogger Old Whig ha detto...

Caro PierPaolo, ricambio il tuo augurio di buon voto.
Se posso permettermi di intervenire sull'argomento voto agli immigrati, io credo che esso si collochi nel più vasto lavoro di integrazione: un lavoro che in Italia viene fatto molto poco e molto molto molto male. Io credo che solo chi è realmente integrato può aver diritto al voto.
A presto

6:09 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

E, scusa se insisto. Cosa si intende per ben integrato?
Io intendo essenzialmente che rispetta le leggi.
Considera che se tu volessi fare un'esperienza di lavoro di due anni a Londra, avresti la possibilità di votare Ken il rosso per sindaco.
Non male no?

9:22 PM  
Blogger Old Whig ha detto...

PierPaolo, io intendo per bene integrato ciò che si intende negli Stati Uniti quando si concede la cittadinanza: utilizzo ottimo della lingua, una decina d'anni di vita sul territorio, il rispetto delle leggi, conoscenza della Costituzione e della Storia del Paese.
Il discorso dell'integrazione è molto complesso e passa prima di tutto per un'esposizione chiara delle regole di convivenza a chi giunge qui. Purtroppo errore molto diffuso è quello di ritenere tutti gli immigrati uguali: in realtà i problemi di integrazione posti da un islamico o da un rom non saranno propri di un peruviano o di un sudafricano. Per questo con la comunità islamica bisognerebbe avviare un dialogo più continuo (cosa in parte fatta dal governo Berlusconi con l'istituzione della Consulta islamica) e per questo alla comunità islamica andrebbe chiesto di più (ad esempio l'obbligo di predicare nelle moschee in lingua italiana, visto che spesso proprio dai pulpiti delle moschee partono incitamenti all'odio e alla violenza). Allo stesso modo, pretendere di risolvere la questione rom con azioni retoriche stile Veltroni a Roma (che ha costruito palazzi popolari con le tasse dei cittadini per poi dare gli appartamenti ai rom che cittadini non sono e tasse non pagano) è assurdo: perchè nella cultura rom la casa non esiste ed infatti ben presto gli appartamenti sono stati devastati o trasformati in magazzini per merci rubate: anche qui, a monte dell'errore c'è l'idea che i rom siano uguali agli altri immigrati, per cui la soluzione sia univoca (mentre si rivela solo buonista).
Io credo che gli immigrati non siano tutti uguali tra loro: ciò che deve essere uguale è casomai il risultato finale dell'integrazione, cioè il rispetto delle basilari regole di convivenza da parte di tutti. Ma il modo con cui arrivare a ciò, il percorso, non può essere sempre uguale: per gli islamici è più difficile comprendere l'uguaglianza tra uomo e donna, per i rom è più difficile comprendere il diritto-dovere al lavoro, ecc. ...
Insomma, non basta farli entrare e regalare loro diritti come quello di voto per risolvere il problema dell'integrazione: al contrario, serve un controllo all'ingresso, serve un dialogo costante e diversificato, e serve una mentalità meritocratica (hai dimostrato di esserti integrato, hai sempre rispettato le leggi dello stato, quindi ti meriti il voto; hai imparato la lingua, hai compreso il valore delle regole e il percorso storico della nostra nazione, quindi ti meriti la cittadinanza).

11:50 AM  

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