Endorsement.
Il panorama politico italiano, storicamente orfano di una forza che incarni i valori del Conservatorismo Liberale, continua a non produrre idee, schieramenti, programmi che coincidano pienamente con ciò che desidero.
Quindi la scelta di voto alle prossime elezioni sarà, come sempre, quella per il “meno peggio”.
Detto questo, è ovvio che non prendo nemmeno in considerazione chi ancora si ispira alla malata e criminale ideologia comunista (Sinistra Arcobaleno, Sinistra Critica); e allo stesso modo rigetto sia una destra sociale antiamericana per inerzia più che per ragionamento (ForzaNuova-MSI), sia una destra illiberale che torna indietro di decenni non rinnegando il Fascismo (LaDestra-Fiamma Tricolore).
Per il PD, il discorso è più complesso: questo partito, nato da una fusione a freddo e scippato ai propri genitori naturali (che erano Parisi e Prodi) da uno scaltro sindaco (che aveva fintato la fuga in Africa), presenta tratti moderni (il nome) e positivi (la decisione di staccarsi dalle Sinistre comuniste), ma le contraddizioni interne (cattolici con Radicali, imprenditori liberisti con sindacalisti atavici, comunisti mai pentiti con liberali riformisti) lo rende una piccola nonché inquietante copia del disastro chiamato Unione. Inoltre il programma del PD è in parte troppo generico, in parte scritto da chi sa di perdere, in parte addirittura scopiazzato dai cavalli di battaglia più classici del Centrodestra. Infine Veltroni (che in questi giorni conduce una campagna elettorale all’insegna del più patetico “ma-anchismo”), dopo essersi vantato di avere il coraggio di correre da solo, si è alleato col partito di DiPietro, giustizialista, illiberale e tenace difensore degli assurdi privilegi della magistratura italiana.
E così sul ring, e nel mio cuore, restavano solo due contendenti al voto: il neonato PDL ed il sempreverde sogno di Centro di Casini e Tabacci. Ciò si spiega anche col fatto che io ho sì votato sempre per la ormai defunta Casa delle Libertà, ma in particolare il partito su cui ponevo costantemente la crocetta era proprio l’UDC di Casini!
La decisione è stata sofferta, ma ora che l’ho presa mi sento più leggero: voterò il Popolo della Libertà.
I motivi sono sostanzialmente cinque: 1. il PDL ha un programma snello, chiaro, condivisibile e preferibile alle vaghezze centriste; 2. Berlusconi ha giustamente affiancato al programma una carta dei valori che trovo coerente con il solco della tradizione liberale (anche se in alcuni punti si è persa l’occasione per sottolineare l’anima conservatrice); 3. Casini accusa gli altri candidati di rappresentare una politica vecchia di vent’anni, ma non si rende conto che lui è vecchio di sessanta, con la sua idea di un centro onnipotente simile alla DC del dopoguerra; 4. la scelta moderata e popolare del PDL è garantita dal fatto che ha accolto molti esponenti dell’UDC come Giovanardi, mentre ha rifiutato l’alleanza elettorale con LaDestra di Storace; 5. con l’attuale sistema elettorale votare l’UDC ha certamente meno senso che votare uno dei due partiti maggiori.
Infine a consolidare la mia decisione ha contribuito l’adesione al PDL di tre dei pochi esponenti del Conservatorismo liberale in Italia: Pera, Quagliariello e Mantovano. Tre voci originali e a volte critiche, ma sempre leali e costruttive.
Qui potete leggere il programma del Popolo della Libertà, che è ambizioso ma realista, e che mi pare la ricetta più coerente per riuscire a risollevare il Paese dopo l’incubo prodiano.
Quindi la scelta di voto alle prossime elezioni sarà, come sempre, quella per il “meno peggio”.
Detto questo, è ovvio che non prendo nemmeno in considerazione chi ancora si ispira alla malata e criminale ideologia comunista (Sinistra Arcobaleno, Sinistra Critica); e allo stesso modo rigetto sia una destra sociale antiamericana per inerzia più che per ragionamento (ForzaNuova-MSI), sia una destra illiberale che torna indietro di decenni non rinnegando il Fascismo (LaDestra-Fiamma Tricolore).
Per il PD, il discorso è più complesso: questo partito, nato da una fusione a freddo e scippato ai propri genitori naturali (che erano Parisi e Prodi) da uno scaltro sindaco (che aveva fintato la fuga in Africa), presenta tratti moderni (il nome) e positivi (la decisione di staccarsi dalle Sinistre comuniste), ma le contraddizioni interne (cattolici con Radicali, imprenditori liberisti con sindacalisti atavici, comunisti mai pentiti con liberali riformisti) lo rende una piccola nonché inquietante copia del disastro chiamato Unione. Inoltre il programma del PD è in parte troppo generico, in parte scritto da chi sa di perdere, in parte addirittura scopiazzato dai cavalli di battaglia più classici del Centrodestra. Infine Veltroni (che in questi giorni conduce una campagna elettorale all’insegna del più patetico “ma-anchismo”), dopo essersi vantato di avere il coraggio di correre da solo, si è alleato col partito di DiPietro, giustizialista, illiberale e tenace difensore degli assurdi privilegi della magistratura italiana.
E così sul ring, e nel mio cuore, restavano solo due contendenti al voto: il neonato PDL ed il sempreverde sogno di Centro di Casini e Tabacci. Ciò si spiega anche col fatto che io ho sì votato sempre per la ormai defunta Casa delle Libertà, ma in particolare il partito su cui ponevo costantemente la crocetta era proprio l’UDC di Casini!
La decisione è stata sofferta, ma ora che l’ho presa mi sento più leggero: voterò il Popolo della Libertà.
I motivi sono sostanzialmente cinque: 1. il PDL ha un programma snello, chiaro, condivisibile e preferibile alle vaghezze centriste; 2. Berlusconi ha giustamente affiancato al programma una carta dei valori che trovo coerente con il solco della tradizione liberale (anche se in alcuni punti si è persa l’occasione per sottolineare l’anima conservatrice); 3. Casini accusa gli altri candidati di rappresentare una politica vecchia di vent’anni, ma non si rende conto che lui è vecchio di sessanta, con la sua idea di un centro onnipotente simile alla DC del dopoguerra; 4. la scelta moderata e popolare del PDL è garantita dal fatto che ha accolto molti esponenti dell’UDC come Giovanardi, mentre ha rifiutato l’alleanza elettorale con LaDestra di Storace; 5. con l’attuale sistema elettorale votare l’UDC ha certamente meno senso che votare uno dei due partiti maggiori.
Infine a consolidare la mia decisione ha contribuito l’adesione al PDL di tre dei pochi esponenti del Conservatorismo liberale in Italia: Pera, Quagliariello e Mantovano. Tre voci originali e a volte critiche, ma sempre leali e costruttive.
Qui potete leggere il programma del Popolo della Libertà, che è ambizioso ma realista, e che mi pare la ricetta più coerente per riuscire a risollevare il Paese dopo l’incubo prodiano.
Old Whig
15 Commenti:
Decisione americana:)
Io vorrei che lo facessero anche i grandi giornali italiani, senza falsa ipocrisia.Anch'io lo farò.
Condivido la tua scelta ovviamente, e dico che Mantovano lo vedrei bene alla giustizia.
L'unico governo di cui ho apprezzato la pol estera è stato quello di Berlusconi
Ciao
interessante come programma.Che ne pensi del federalismo fiscale?
Caro Neoconservatore, la politica estera del governo Berlusconi è stata coerente, nel senso che ha seguito dal principio alla fine una linea chiara e precisa, moderata ed atlantista. Quindi hai fatto bene a richiamarla. Lo stesso non si può dire della politica estera del governo Prodi, schizofrenica e contraddittoria, ricca di sparate ideologiche contro gli USA ed inquietante nella sua vaghissima o totalmente assente difesa del diritto di Israele ad esistere. Per non parlare della missione in Libano, non errata di per sè, ma errata nei modi e nelle direttive, tese non a difendere Israele e a disarmare Hezbollah, ma anzi addirittura a nascondere e chiudere due occhi sul traffico di armi tra la Siria e la regione.
A presto
Chris, io sul federalismo mi sono trovato spesso a criticare pesantemente il Centrodestra, tanto che al famoso referendum ho votato NO. Il fatto è che per me il federalismo può anche starci, ma mai deve intaccare il sistema sanitario: è secondo me inammissibile che un cittadino della Basilicata riceva cure peggiori di uno della Lombardia! Su questo non transigo! C'è chi tra gli amici di Centrodestra mi fa notare: "ma di fatto è già così!" E' vero dico io, però un conto è un problema esistente, altra cosa legalizzare il problema e renderlo normalità!
Quindi, per tornare alla tua domanda, sono favorevole al federalismo fiscale, purchè lo stato continui nel solo campo della sanità ad assumersi l'impegno di una equa distribuzione delle risorse, a prescindere dalla ricchezza o povertà delle varie regioni.
A presto
caro Matteo, tracci un quadro assolutamente giusto ed esaustivo di tutto ciò che accade nel nostro centrodestra. un pò sgangherato, per me.
1- decisioni che partano dalla base militante dei partiti.
2- dare più respiro politico all'associazionismo laico e cattolico
3- formazioni di "think tank" tanto per dare l'idea dove ci si possa confrontare. e dibattere.
4- questi devono essere una "palestra" per creare la nuova classe dirigente della Nazione.
5- porsi nell'ottica del partito di massa, MA ATTENZIONE: nella visione INTERCLASSISTA -come si sarebbe detto negli anni 60 e 70- che oggi deve essere sostituita dalla visione LIBERALE.
e cioè: partire dall'Individuo, come centro di imputazione di bisogni, pensieri, aspirazioni e cambiamento perchè il tutto confluisca all'interno della Comunità Nazionale.
un abbraccio, GB
Gianbattista, ovviamente sono concorde con i tuoi suggerimenti e mi preoccupa la mancanza di una struttura solida di partito in Forza Italia.
Per ciò che riguarda i think tank, ti suggerisco di dare un'occhiata al link di Magna Carta, fondazione culturale di alto livello e che seguo costantemente.
A presto
Caro OW chissà perché me lo aspettavo..
:-)
Buona campagna allora e ti invito a leggere il mio ultimo post su cui gradirei un tuo commento da storico.
A presto
La geopolitica Berlusconiana è stata sempre coerente. E' vero. Ma Veltroni se perde ci va lo stesso in Africa?
PierPaolo, arrivo...
Articolo21, dubito che gli africani avranno tale sfortuna :)
Ciao! E meno male, se votavi udc ti toglievo il saluto! ;-) scherzo ovviamente, cmq sono contento della tua scelta, anche ben motivata tra l'altro!Forza Silvio, e speriamo bene! :-)
rispetto la tua scelta old whig, anche se non la condivido per diversi motivi:
1 - all'interno del PdL ci sono personaggi ben poco raccomandabili (come fini per esempio, che definì proprio il PdL come "la comica finale di berlusconi" qualche mese fa, ma anche la mussolini, capezzone, i gaylib ecc.ecc.ecc.)
2 - berlusconi è giunto ormai alla quinta candidatura consecutiva. io non ne posso più.
3 - non ne condivido l'orientamento liberale, liberista e moderato e qualche volta persino libertario ("anarchico sui temi etici", parole di berlusconi).
4 - voglio votare per un partito e per una persona che incarna i miei valori, che prende posizioni importanti su temi come vita, famiglia, religione e droga.
5 - aborro l'idea di votare "per il male minore". se la democrazia ci ha portato a questo, significa che qualcosa non funziona...
ciao!
Bobo, e avresti fatto bene a togliermelo ;)
A presto e buona Pasqua!
Andrea, le tue critiche io le accetto tutte, anche perchè coincidono con i miei pensieri. Tuttavia di votare La Destra non me la sento proprio, sia per i suoi toni che ritornano indietro di anni (ad una destra ancora fascista) sia per i suoi orientamenti illiberali, mentre come tu sai io sono per un Conservatorismo Liberale, stile Partito Repubblicano USA.
A presto!
P.S. in fondo l'importante è che non vinca ancora la Sinistra...se no fuggo in Svizzera! ;)
se vuoi puoi chiedere ospitalità a un amico http://politicamentescorretto85.blogspot.com
:P
Ps. un solenne Venerdì Santo
Mi spiace che tu non abbia preso in considerazione l'idea di sostenere Ferrara alla Camera...
un saluto amichevole
Andrea
Ciao PierGiobbe! In realtà l'ho preso in considerazione, ma...da me in Lombardia la lista non si presenta! E cmq con questa legge elettorale è preferibile il voto utile, perchè il resto rischia di essere letteralmente sprecato.
Un abbraccio
Caro Oldwhig,
purtroppo leggo solo adesso la tua risposta e tu sei in Belgio. Ma Ferrara adesso è in tutte le circoscrizioni e solo alla Camera. Il voto utile lo daremo tutti al Senato, ma alla Camera sosteniamo la vita.
un saluto cordiale
Andrea
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page