Problemi profondi dietro la crisi della politica italiana.
Il governo e la maggioranza di Sinistra sono nel più completo caos e il Paese continua a vivere nel disordine più totale.
Non solo il Consiglio dei Ministri ha lasciato irrisolta la questione Sicurezza, ma l'Unione si è presentata in Senato divisa su più questioni, tanto da beccarsi quattro schiaffi in poche ore. Io non gioisco, perchè l'ingovernabilità e il dilettantismo politico non fanno certo bene al Paese. Anzi sono molto preoccupato, perchè con un mezzoPresidente com Napolitano le elezioni restano un miraggio e l'Italia dovrà vivere altri anni di incertezza e di confusione politica.
Le divisioni nella Sinistra sembrano davvero insanabili e Prodi, che in questi mesi se l'è spesso cavata col silenzio (cioè senza sbilanciarsi e senza dare ragione a nessuno), vede ultimamente naufragare la sua tattica; infatti, a forza di non prendere posizione (forse seguendo lo stile di Veltroni), il Presidente del Consiglio si ritrova con una coalizione polverizzata: risulta impossibile rimettere insieme i cocci! L'incontro di pugilato tra Mastella e Di Pietro ha avuto e continua ad avere risultati devastanti; i comunisti su molti temi (come le pensioni) sembrano più duri e intrattabili della CDL; Amato non riesce a stendere un testo senza che qualche collega glielo abbia già sbirciato bocciandolo; chiunque si appella al programma sbandierando la parte che più gli piace ed ostacolando quelle promosse dagli altri; i magistrati sembrano divenuti i veri tiranni del Paese, approfittando della debolezza di una classe politica che trema settimane intere solo perchè un buffone come Grillo ha deciso di scendere in piazza. Il delirio si completa con un capo di partito della maggioranza, il solito Diliberto, che viaggia fino in Russia per commemorare l'anniversario della Rivoluzione d'Ottobre (dimenticando agevolmente i 25 milioni di morti che tale avvenimento storico ha portato). Siamo alla follia più tragicomica!
Eppure credo che nemmeno le eventuali elezioni anticipate potrebbero risolvere un problema più profondo: un problema culturale in senso lato.
Sembra che l'Italia sia entrata in una spirale di scollamento totale tra mondo politico e mondo reale, tra propositi e risultati concreti. La vittoria di una coalizione unita solo dall'odio per Berlusconi e da qualche lobby (economica e di genere) ha accelerato la crisi. La nascita di un partito senz'anima e senza valori come il PD ha reso la crisi definitiva.
Ora le ricette sono molte, ma tutte viziate da una visione parziale del cancro che ci uccide: il dilemma è molto più vasto. Una società che ripudia la propria Storia e si libera dei valori che la sorreggono non può lamentarsi se poi viene (in)degnamente rappresentata da una classe politica incapace di trovare la bussola e sballottata tra mille tensioni, personalismi ed interessi economici.
Non può lamentarsi perchè i suoi mali sono rifelssi della sua cattiva coscienza.
Salo