venerdì, dicembre 22, 2006
Omicidio è la parola corretta.
Welby non è stato liberato, è stato ucciso. Questa è la verità, che pochi hanno il coraggio di dire.
La (non)cultura della morte ha trionfato ancora una volta sulla cultura della vita. Non è un paese civile quello in cui invece di discutere si uccide e, davanti alle telecamere, ci si pavoneggia di averlo fatto. Tutto questo per cosa? Per avere qualche voto in più, per essere sulle prime pagine dei giornali, per risollevare un partito, quello dei Radicali, che alle ultime elezioni ha fatto pena!?
Ecco, per tutte queste "nobilissime" ragioni si è strumentalizzata una vicenda umana e, alla fine, la si è spenta, come se fosse una lampadina difettosa.
Oggi non è il giorno della liberazione; oggi non è il giorno di una conquista: oggi è il giono della vergogna; oggi è il giorno della sconfitta. La sconfitta della vita, di fronte alla tracotanza di un uomo per nulla umano.
Nessuno sembra rendersi conto che porre eccezioni sempre più numerose alla sacralità ed intoccabilità della vita umana è un processo pericolosissimo. Nessuno sembra ricordarsi che la dignità della vita va difesa dal concepimento fino alla morte naturale.
Lo stato non può dare ciò che non ha: lo stato non può fornire al cittadino il diritto di morte, perchè questo diritto, che non esiste, lo stato liberale non ce l'ha mai avuto. Come si può donare qualcosa che non si ha?
E, soprattutto, come si può chiamare dono o liberazione qualcosa che, vocabolario alla mano, è solo omicidio?
Salo
mercoledì, dicembre 20, 2006
Tra partito carismatico e partito unico.
Il 15 dicembre ho partecipato al convegno sul “Partito carismatico”, organizzato dalla Fondazione Magna Carta a Firenze.
Nel dibattito conclusivo sono intervenuti esponenti sia del centrodestra sia del centrosinistra. Ciò che mi ha colpito è stato il fatto che tutti, da destra a sinistra, hanno dovuto necessariamente ammettere, nei loro discorsi, il carattere rivoluzionario, o comunque di straordinaria novità, proprio di Forza Italia. Ancora una volta, quindi, mi è parsa di inestimabile valore l’avventura di Berlusconi e del suo partito, che hanno certamente costituito una sfida ai vecchi dinosauri della partitocrazia, costringendo tutti, dai post-fascisti ai comunisti, ad ascoltare un po’ di meno i salotti e un po’ di più il popolo.
Il giorno seguente, 16 dicembre, si è invece tenuto un dibattito tutto interno a Forza Italia, al quale hanno preso parte: Bondi, Schifani, Scajola, Cicchitto, Verdini, Dell’Utri e Tremonti. I vari interventi hanno palesato opinioni anche distanti sul futuro del partito e della coalizione. Dell’Utri ha sottolineato l’importanza dei suoi Circoli della Libertà, che vorrebbe fossero base per il futuro partito unico. Verdini ha rilevato alcuni errori di strategia, ma ha anche riaffermato con orgoglio le virtù del partito. Tremonti (il più applaudito) si è più che altro scagliato contro Prodi e la sua folle Finanziaria. Cicchitto è stato il più freddo verso l’ipotesi del partito unico.
Personalmente, ritengo che sia necessario rifondare non solo Forza Italia, ma tutta la coalizione, avendo come scopo finale quello del partito unico. Tuttavia credo che sia fondamentale delineare con chiarezza una prima tappa, che è già un risultato di per sé: quella della Federazione. Alla Federazione infatti, sarebbe interessata pure la Lega, che invece per ovvi motivi rifiuta l’idea del partito unico. Inoltre la Federazione potrebbe includere anche l’UDC, quando Casini avrà finito il suo patetico giochino politico.
Insomma, per non perdere l’eccezionale patrimonio politico rappresentato da Forza Italia e dall’esperienza della CDL, è necessario sia scrivere un nuovo statuto del partito sia trovare un nuovo assetto e una nuova forma di coalizione. Perché l’Italia delle libertà non può ormai più permettersi di essere solo Berlusconi-dipendente.
Salo
Il 15 dicembre ho partecipato al convegno sul “Partito carismatico”, organizzato dalla Fondazione Magna Carta a Firenze.
Nel dibattito conclusivo sono intervenuti esponenti sia del centrodestra sia del centrosinistra. Ciò che mi ha colpito è stato il fatto che tutti, da destra a sinistra, hanno dovuto necessariamente ammettere, nei loro discorsi, il carattere rivoluzionario, o comunque di straordinaria novità, proprio di Forza Italia. Ancora una volta, quindi, mi è parsa di inestimabile valore l’avventura di Berlusconi e del suo partito, che hanno certamente costituito una sfida ai vecchi dinosauri della partitocrazia, costringendo tutti, dai post-fascisti ai comunisti, ad ascoltare un po’ di meno i salotti e un po’ di più il popolo.
Il giorno seguente, 16 dicembre, si è invece tenuto un dibattito tutto interno a Forza Italia, al quale hanno preso parte: Bondi, Schifani, Scajola, Cicchitto, Verdini, Dell’Utri e Tremonti. I vari interventi hanno palesato opinioni anche distanti sul futuro del partito e della coalizione. Dell’Utri ha sottolineato l’importanza dei suoi Circoli della Libertà, che vorrebbe fossero base per il futuro partito unico. Verdini ha rilevato alcuni errori di strategia, ma ha anche riaffermato con orgoglio le virtù del partito. Tremonti (il più applaudito) si è più che altro scagliato contro Prodi e la sua folle Finanziaria. Cicchitto è stato il più freddo verso l’ipotesi del partito unico.
Personalmente, ritengo che sia necessario rifondare non solo Forza Italia, ma tutta la coalizione, avendo come scopo finale quello del partito unico. Tuttavia credo che sia fondamentale delineare con chiarezza una prima tappa, che è già un risultato di per sé: quella della Federazione. Alla Federazione infatti, sarebbe interessata pure la Lega, che invece per ovvi motivi rifiuta l’idea del partito unico. Inoltre la Federazione potrebbe includere anche l’UDC, quando Casini avrà finito il suo patetico giochino politico.
Insomma, per non perdere l’eccezionale patrimonio politico rappresentato da Forza Italia e dall’esperienza della CDL, è necessario sia scrivere un nuovo statuto del partito sia trovare un nuovo assetto e una nuova forma di coalizione. Perché l’Italia delle libertà non può ormai più permettersi di essere solo Berlusconi-dipendente.
Salo
mercoledì, dicembre 13, 2006
lunedì, dicembre 11, 2006
"Questo centrosinistra sarà solo responsabile, per colpa della sua ideologia e della sua malafede, del blocco dell'economia italiana proprio sul trampolino di lancio dove l'aveva portata il governo precedente."
Mario Baldassarri
martedì, dicembre 05, 2006
Strano...allora Dio c'è!
Segnalo questa interessante notizia apparsa sul "Giornale" di stamattina:
“Chi va in chiesa vive più sano e campa più a lungo. […]si tratta delle conclusioni cui è giunta una ricerca scientifica condotta da un gruppo di medici tedeschi e americani per scoprire i segreti di chi invecchia bene e sorpassa in buona forma fisica la durata media della vita. Coordinatrice della ricerca, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista americana Annals of Behavioral Medicine (Annali di medicina comportamentale), è una gerontologa, Joanna Maselko, già autrice di vari studi sul rapporto tra invecchiamento e circostanze ambientali. Per conto di fondazioni tedesche e americane, la Maselko e i suoi collaboratori hanno indagato sulle condizioni di vita di un vasto gruppo di anziani che hanno la fortuna di godersi una vecchiaia lunga e felice.
[…] tra quelli sani e soddisfatti c'è una forte maggioranza di fedeli osservanti mentre tra quelli che in chiesa non ci vanno mai c'è una percentuale rilevante di acciaccati o depressi. Inoltre risulta che gli anziani religiosi hanno una maggiore capacità di incamerare aria nei polmoni, e quindi di mantenere in buone condizioni l'apparato respiratorio, rispetto a quelli che si tengono alla larga dai luoghi di preghiera. La stessa Maselko ammette che non c'è, almeno per il momento, una spiegazione scientifica […]”
Segnalo questa interessante notizia apparsa sul "Giornale" di stamattina:
“Chi va in chiesa vive più sano e campa più a lungo. […]si tratta delle conclusioni cui è giunta una ricerca scientifica condotta da un gruppo di medici tedeschi e americani per scoprire i segreti di chi invecchia bene e sorpassa in buona forma fisica la durata media della vita. Coordinatrice della ricerca, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista americana Annals of Behavioral Medicine (Annali di medicina comportamentale), è una gerontologa, Joanna Maselko, già autrice di vari studi sul rapporto tra invecchiamento e circostanze ambientali. Per conto di fondazioni tedesche e americane, la Maselko e i suoi collaboratori hanno indagato sulle condizioni di vita di un vasto gruppo di anziani che hanno la fortuna di godersi una vecchiaia lunga e felice.
[…] tra quelli sani e soddisfatti c'è una forte maggioranza di fedeli osservanti mentre tra quelli che in chiesa non ci vanno mai c'è una percentuale rilevante di acciaccati o depressi. Inoltre risulta che gli anziani religiosi hanno una maggiore capacità di incamerare aria nei polmoni, e quindi di mantenere in buone condizioni l'apparato respiratorio, rispetto a quelli che si tengono alla larga dai luoghi di preghiera. La stessa Maselko ammette che non c'è, almeno per il momento, una spiegazione scientifica […]”
Altro che buco: questi vogliono prenderci in giro!
Alla fine l'annuncio arriva dallo stesso viceministro Visco: nell'ultimo anno lo Stato ha incassato complessivamente 37miliardi in più del previsto. Una cifra a dir poco consoderevole, che vale quanto due Finanziarie (di quelle normali, non di quelle stataliste come quella di quest'anno!)!
Alla luce di questo dato si possono fare tre osservazioni:
- Il precedente governo di centrodestra aveva lasciato i conti in ordine;
- L'abbassamento delle tasse operato dal precedente governo di centrodestra stava dando (a medio-lungo termine, come tutti i processi economici) i suoi frutti;
- Una Finanziaria pesantissima come quella elaborata da questo governo di Sinistra è inutile e costituisce pure un serio danno all'economia, che aveva appena iniziato a risollevarsi.
Salo
lunedì, dicembre 04, 2006
"Nella Storia si sono visti molti Paesi impoverirsi a causa della tassazione eccessiva.
Ma non si è mai visto un solo Paese diventare ricco, crescere economicamente attraverso l'aumento delle tasse."
Silvio Berlusconi
Ma non si è mai visto un solo Paese diventare ricco, crescere economicamente attraverso l'aumento delle tasse."
Silvio Berlusconi
domenica, dicembre 03, 2006
L'Italia della libertà. Il popolo della speranza.
Ho avuto la fortuna di esserci in mezzo a quella pacifica folla che sabato ha invaso le strade di Roma. Ho avuto la fortuna di farne parte.
Più di 2 milioni di cittadini italiani sono giunti da ogni angolo della penisola per farsi sentire. I numeri parlano di un successo straordinario. Un successo in parte prevedibile, se si pensa a come stanno governando Prodi e i suoi amici comunisti. Forse il peggior governo della storia della Repubblica. Certamente la peggior finanziaria.
In piazza c'erano tutti: giovani e vecchi, padri e figli, operai e imprenditori, artigiani e commercianti, impiegati e pensionati. Tutti erano presenti; perchè tutti noi siamo colpiti da questa finanziaria massacrante, statalista, dettata dall'estrema Sinistra.
"No taxation without rappresentation" ha detto Berlusconi dal palco in piazza S. Giovanni, citando i padri politici degli Stati Uniti. E in questa frase è riassunto tutto lo spirito del popolo di centrodestra, ma non solo: perchè Prodi, o meglio Prodinocchio, ha mentito a tutti gli italiani, suoi elettori compresi e, quindi, non rappresenta più nemmeno tutto quel 50% che l'ha votato.
Certo, Prodi se ne infischierà di questa manifestazione, i comunisti continueranno a tenere in ostaggio tutto il governo, D'Alema continuerà a civettare con i suoi amici terroristi, Amato continuerà a far entrare clandestini, Visco continuerà a derubarci, ecc.... Però abbiamo fatto bene a scendere in piazza, almeno per due motivi: primo, abbiamo ribadito di esserci, mostrando quanto sia diffuso il malcontento nel Paese; e secondo, noi, popolo del centrodestra, abbiamo per la prima volta preso coscienza della nostra identità, della nostra forza, dei nostri valori comuni, cioè di tutto ciò che ci spinge verso il partito unico dei conservatori liberali.
La piazza, e che piazza!, si è fatta sentire.
Il Paese, quello reale, ha gridato come la pensa, ha fatto percepire tutta la sua contrarietà ad una legge elettorale criminale e ad un governo ridicolo.
Prodi potrà continuare a mentire e a farci del male, ma non potrà mai più sentirsi premier.
Salo