lunedì, gennaio 08, 2007


Censura politica.

Ecco dunque l’epilogo, prevedibile: il Tar ha vietato la visione di“Apocalypto” ai minori di 14 anni.

Il fatto non è scandaloso di per sé, anche perché non avendo visto il film non posso esprimermi, ma piuttosto è vergognoso il modo in cui è maturato. Infatti in questi giorni abbiamo assistito ad un attacco politico e mediatico spropositato: un Ministro della Repubblica (Rutelli) si è scomodato per rassicurare la popolazione che sarebbe prontamente intervenuto a proteggere i più giovani dalla mortale minaccia portata loro da questo prodotto cinematografico, (in che modo poi non si sa, visto che egli non ha alcun potere in merito); i giornali di Sinistra (che in Italia fanno il bello ed il cattivo tempo) hanno impegnato le loro menti migliori per distruggere tale film (peraltro senza trovar argomenti migliori di qualche banale sfottò, come ha fatto “Repubblica”, quotidiano che pretende di essere autorevole). Insomma: un attacco compatto che certo ha pesato sulla decisione del Tar.

Ripeto: non nego la possibilità che la decisione finale fosse opportuna, ma nego che la decisione sia stata serena e ancor più nego che le critiche fossero prive di allergie politiche.
Infatti molti film violentissimi sono stati fatti vedere anche ai minori di 14 anni senza alcuna polemica, per non parlare poi di ciò che passa, nel silenzio collettivo, quella discarica chiamata televisione. E allora non si possono tacere due dettagli più che significanti: il primo, che Mel Gibson è di destra; il secondo, che la tempesta sul suo film è nata a Sinistra e si è gonfiata soprattutto su “Repubblica”. Strano? Io dico di no, per due motivi.

Il primo è che in Italia lo spettacolo (così come la cultura, così come l’arte, così come la magistratura, così come l’informazione, così come la televisione pubblica, così come i sindacati, così come le banche, così come le assicurazioni, così come le cooperative, ecc.) è territorio sinistro, territorio sul quale non si accettano sconfinamenti. Inoltre Gibson aveva già dato fastidio con il suo “The Passion” e c’era chi, tra gli intellettualoidi intolleranti rossi, se l’era certo legata al dito…già, perché per qualcuno mica si può fare un film sulla morte di Cristo, l’evento che ha cambiato l’umanità, no no: non è politicamente corretto…e poi sbancare perfino al botteghino! assolutamente imperdonabile!
Il secondo è che “Apocalypto” in particolare dà fastidio. Perché? Si parla dei Maya direte voi, nulla di più lontano dalla politica attuale… E invece no, perché l’impostazione data all’opera è chiaramente antirelativista. Ed essere antirelativista oggi è visto da certa parte politica come una delitto gravissimo: Gibson ha la colpa imperdonabile di dipingere la civiltà Maya come fondata sul sacrificio umano. In poche parole: egli ha la grave colpa di dire la verità. Questo aspetto è stato opportunamente sottolineato da Massimo Introvigne sul “Giornale”, che ha tra l’altro ricordato come le più recenti ed autorevoli ricerche archeologiche e storiche diano pienamente ragione a Gibson. La civiltà Maya, così come moltissime altre (anche contemporanee) non può nemmeno essere paragonata alla nostra civiltà Occidentale: questa è la verità che dà fastidio, che non si può dire, ma che risulta evidente.

La violenza in “Apocalypto” è strumento (così come in molti altri capolavori dell’attore e regista statunitense) per descrivere il male.
Un male che si può (Tar permettendo) e si deve giudicare.



Salo

11 Commenti:

Blogger Marco ha detto...

non è da tutti un post così ben ragionato! complimenti Salo!

sull'argomento: credo di poter condividere le tue parole al 101% ed è necessario sottolineare queste "stranezze"! l'Italia sembra muoversi solo quando alcuni lo vogliono e nella direzione che questi desiderano. E quando parlo di "lorsignori" mi riferisco ai media che fanno da sponda al pensiero progressista, nichilista e relativista! (guarda un po'anche il caso dell'Umberto I a Roma è scattato 6 mesi dopo la prima vera denuncia di Striscia e solo perchè a riportare il caso in prima pagina è stato L'Espresso).

ora: può darsi che il film (che non ho visto, quindi non giudico) sia effettivamente troppo violento per un pubblico di minori, ma...siamo proprio sicuri che sia più pericoloso far vedere una scena dura e cruda con qualche fiotto di sangue che guizza da una gola piuttosto che compromettere il senso del pudore e la sessualità degli stessi giovanotti che tranquillamente, col sorriso sulle labbra, si nutrono delle volgarità presenti nel 90% dei film (italiani in particolare) in circolazione?

personalmente, una scena di sesso, più che a turbare ed eccitare insensatamente una giovane mente non può fare; al contrario, un film ben costruito che lanci un messaggio di pace, di monito contro la violenza gratuita ma che di essa si serva per raggiungere il suo obiettivo, non ho che da spendere parole di incoraggiamento e rifuggire l'ipocrisia!

vediamo scene violente ogni giorno, due volte al giorno, ai tg o su internet...da cosa dovremmo mai difenderci ancora???

semmai, un'ultima considerazione: certamente non mi sembra un film che i ragazzetti vanno a vedere di loro iniziativa...quindi...il problema è del tutto marginale!
poi...parlano quelli che non fanno niente di più che dire qualche parolina contro quelli che devastano le città e bruciano le bandiere!
comunque è strano...per i comunisti, che sono così cinici, provare tanto disgusto contro un film come apocalipto...

è necessariamente come dici tu allora: un pregiudizio ideologico...tutto qui.

ciao ciao

10:22 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Grazie per il tuo commento Marco. In particolare mi sembra interessante lo spunto sulle violenze cittadine dei manifestanti comunisti, per le queli mai da parte della Sinistra fu speso tanto biasimo quanto ne è stato speso guardacaso per il film di Gibson.
...l'ipocrisia al potere...

Ciao

11:32 PM  
Blogger Bobo ha detto...

Bravo! Sottoscrivo al 110%!(anche come fan di Mel Gibson...) cmq, entro questa settimana lo vedrò, così potrò dare un giudizio più ragionato...Cmq i suoi film sono sempre stati trattati, da Braveheart in poi, con una dose sempre crescente di ipocrisia...

3:27 PM  
Blogger Old Whig ha detto...

Grazie Bobo! Anch'io spero di vederlo al più presto...

4:12 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Veramente dopo Braveheart che in effetti è un bellissimo film, è uscito solo La passione, e non si può dire che in Italia sia stato ostacolato visto che, al contrario del resto del mondo, ha ricevuto la dicitura "per tutti".

12:06 AM  
Blogger Old Whig ha detto...

Angelo, infatti io non ce l'ho con la Commissione, ma con quei politici e quei giornali che hanno fatto pressione su di essa. Una pressione che risulta molto "strana", se solo ci si guarda attorno e si osserva il panorama desolante in quanto a contenuti violenti e di sesso.
Se "Apocalypto" fosse stato vietato e basta, allora non avrei avuto nulla da obiettare, ma siccome i modi sono stati quelli della polemica politica e della critica bassa, allora è evidente che c'è un nervosismo dovuto a ragioni ideologiche.
Ragioni che con il giudizio artistico non dovrebbero avere nulla a che fare...

12:43 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Hai ragione Salo!!!!
Odio le censure... sono pienamente d'accordo con te.

9:44 PM  
Blogger Old Whig ha detto...

grazie, ma ciò non toglie che certi altri tuoi commenti fossero irrispettosi

9:52 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Che palle... ma siamo in un paese libero Salo??? ti ho mai insultato a livello personale... no Ho criticato solo una parte delle tue idee..quelle inerenti alla religione... sulla politica lo sai che sono al 99% d'accordo with you...

12:15 PM  
Blogger Old Whig ha detto...

Ok Ok, ma io infatti accetto le critiche, purchè non si riducano ad insulti, ma servano a costruire un discorso.
Certo non mi hai insultato a livello personale, ma tu capisci che dicendo che tutti i cattolici sono degli idioti nazisti e quant'altro è come se lo dicessi pure a me...

1:54 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Anche tu sei libero di criticare le mie idee...

1:30 PM  

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