L’ipocrisia di un silenzio.
C’è in questo periodo un silenzio assordante, clamoroso, rivelatore. E’ il silenzio ipocrita dei pacifisti. Sì, i pacifisti, ve li ricordate? Quelli che quando al governo c’era il centrodestra si scandalizzavano per il nostro sostegno all’America nella lotta al terrorismo. Quelli che ogni occasione era buona per fare una manifestazione contro quel guerrafondaio di Berlusconi (ovviamente subito ripresa dalle telecamere del TG3). Quelli che hanno inondato il nostro bel Paese di quelle patetiche bandiere arcobaleno. Ora che fanno? Niente!
Eppure in quest’ultimo mese è stato proposto, discusso ed infine organizzato l’intervento armato dell’Italia in Libano; e non sta in piedi la scusa del mandato ONU, perché anche la nostra missione in Iraq era sotto la bandiera dell’ONU! Insomma: perché i pacifisti tacciono? Perché non chiamano in causa (ancora una volta a sproposito) l’articolo 11 della Costituzione, come avevano fatto per la missione in Iraq? La risposta è semplice: prima al governo c’era l’odiato Berlusconi, ora c’è l’amico Prodi; quindi prima si doveva contestare, mentre ora non si può dissentire. E tanti saluti alla coerenza.
Ma tanti saluti anche alla lotta al terrorismo. Sì, perché con Martino siamo andati a proteggere la neonata democrazia dagli attacchi dei terroristi in Afghanistan e in Iraq; invece con Parisi andiamo a proteggere i terroristi (Hezbollah) da chi si difende per sopravvivere (Israele). Hezbollah riprenderà a lanciare razzi verso Israele, che però non potrà più difendersi, perché noi saremo lì a proteggere i confini del Libano!
Così, mentre si lucidano le armi per una missione pericolosa quanto ambigua, dal mondo pacifista non arriva neanche una parola. La verità è che i pacifisti sono solo dei contestatori a comando, nelle mani della sinistra. Le bandiere arcobaleno servivano solo a coprire quelle rosse. Infatti, se il primo istinto del popolo pacifista è l’odio verso l’America, il secondo è certamente l’odio verso il centrodestra.
Ora che il centrodestra ha “perso” le elezioni, i soldatini arcobaleno sono soddisfatti e resteranno tranquilli di fronte a qualsiasi decisione del governo rosso, perché le guerre di Prodi, per loro, hanno tutto un altro sapore.
Salo
C’è in questo periodo un silenzio assordante, clamoroso, rivelatore. E’ il silenzio ipocrita dei pacifisti. Sì, i pacifisti, ve li ricordate? Quelli che quando al governo c’era il centrodestra si scandalizzavano per il nostro sostegno all’America nella lotta al terrorismo. Quelli che ogni occasione era buona per fare una manifestazione contro quel guerrafondaio di Berlusconi (ovviamente subito ripresa dalle telecamere del TG3). Quelli che hanno inondato il nostro bel Paese di quelle patetiche bandiere arcobaleno. Ora che fanno? Niente!
Eppure in quest’ultimo mese è stato proposto, discusso ed infine organizzato l’intervento armato dell’Italia in Libano; e non sta in piedi la scusa del mandato ONU, perché anche la nostra missione in Iraq era sotto la bandiera dell’ONU! Insomma: perché i pacifisti tacciono? Perché non chiamano in causa (ancora una volta a sproposito) l’articolo 11 della Costituzione, come avevano fatto per la missione in Iraq? La risposta è semplice: prima al governo c’era l’odiato Berlusconi, ora c’è l’amico Prodi; quindi prima si doveva contestare, mentre ora non si può dissentire. E tanti saluti alla coerenza.
Ma tanti saluti anche alla lotta al terrorismo. Sì, perché con Martino siamo andati a proteggere la neonata democrazia dagli attacchi dei terroristi in Afghanistan e in Iraq; invece con Parisi andiamo a proteggere i terroristi (Hezbollah) da chi si difende per sopravvivere (Israele). Hezbollah riprenderà a lanciare razzi verso Israele, che però non potrà più difendersi, perché noi saremo lì a proteggere i confini del Libano!
Così, mentre si lucidano le armi per una missione pericolosa quanto ambigua, dal mondo pacifista non arriva neanche una parola. La verità è che i pacifisti sono solo dei contestatori a comando, nelle mani della sinistra. Le bandiere arcobaleno servivano solo a coprire quelle rosse. Infatti, se il primo istinto del popolo pacifista è l’odio verso l’America, il secondo è certamente l’odio verso il centrodestra.
Ora che il centrodestra ha “perso” le elezioni, i soldatini arcobaleno sono soddisfatti e resteranno tranquilli di fronte a qualsiasi decisione del governo rosso, perché le guerre di Prodi, per loro, hanno tutto un altro sapore.
Salo
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