lunedì, agosto 21, 2006

C’è da piangere ma c’è chi ride.


La guerra in Libano, così come quella in Afghanistan, non può essere considerata un attacco. L’America e Israele non stanno attaccando, ma si stanno difendendo. I pacifisti gracchiano: "Nessuno li ha invasi, quindi non si stanno difendendo!". Già, peccato che oggi non c’è più bisogno di superare una linea di confine con un esercito per fare del male: basta dirottare aerei, lanciare razzi, far esplodere auto-bombe,…
Così la sinistra fa finta di non capire, si tappa gli occhi di fronte alla follia distruttrice di un certo Islam estremista, che ci vuole tutti morti, perché troppo democratici, troppo liberi, troppo civili: insomma troppo occidentali!
I pacifisti protestano se attacchiamo gli Stati canaglia (che fomentano l’odio, proteggono i terroristi, finanziano gli estremisti), ma allora come dovremmo difenderci? Come dovrebbero difendersi gli israeliani, quando i razzi di Hezbollah cadono sulle loro città?
In Italia i comunisti (che infestano la nostra politica e hanno occupato, senza nemmeno avere una maggioranza, tutte le cariche dello Stato) hanno gridato allo scandalo, perché secondo loro Israele avrebbe invaso uno stato sovrano. Tuttavia mi sembra evidente che uno stato sovrano deve essere in grado prima di tutto di controllare il proprio territorio; e siccome il Libano non è in grado di farlo, visto che le milizie di Hezbollah occupavano tutto il sud del paese e da lì facevano partire i loro razzi katiuscia, allora Israele ha tutto il diritto di difendersi, ripulendo quel territorio e garantendo la sicurezza dei propri civili.
Per difendersi, l’Occidente non può aspettare, come pretenderebbero i pacifisti, che gli eserciti islamici invadano i suoi territori, perché questo non accadrà. Bin Laden e i suoi amici non vogliono conquistarci: vogliono distruggerci. L’ennesima conferma di ciò è venuta dal capo di Hezbollah, che ha detto: "La milizia resterà armata finché Israele esisterà". E c’è ancora, in Europa, chi s’illude di poter dialogare con questa gente. E c’è ancora in Italia, un D’Alema che predica l’”equidistanza”, come se Israele, l’unica democrazia del Medio Oriente, fosse paragonabile a Hezbollah, una milizia di terroristi islamici!
E mentre accade tutto questo, quel genio del ministro Amato ha la brillante idea di abbassare da 10 a 5 gli anni che servono per diventare cittadini italiani! Come se gli attentati appena sventati in Inghilterra, organizzati da islamici cittadini britannici, non ci avessero insegnato nulla. Come se le immagini delle periferie francesi distrutte dagli immigrati solo qualche mese fa non fossero ancora nei nostri occhi.
Ma mentre D’Alema seppellisce la nostra defunta credibilità internazionale e Amato svende la sicurezza della nazione in cambio di qualche milione di voti islamici Prodi che fa? Quello che fa sempre: con la sua faccia da Mortadella se la ride beato ed ebete, dopo aver imbarcato l’Italia in una missione militare che si presenta tanto rischiosa quanto vaga negli obiettivi; anche perché nel governo Prodi ci sono certe teste calde che invece di disarmare Hezbollah preferirebbero disarmare Israele!
E allora anche noi forse dovremmo chiudere gli occhi e iniziare a ridere…per non piangere.



Salo