sabato, luglio 28, 2007














Vi racconto il domani.



Ciò che ho vissuto negli ultimi giorni merita di essere raccontato.
Dal 10 al 15 luglio ho avuto la fortuna di frequentare, a Padova, la Summer School di alta formazione politica organizzata da Forza Italia; e poi, il 18 luglio a Roma, ho avuto l’onore di ricevere l’attestato di frequenza dal leader del Centrodestra, Silvio Berlusconi.



La Summer School di Padova è stata un corso intensivo di lezioni su varie tematiche, tenute da professori di fama nazionale o in certi casi anche internazionale. Ci sono stati dati stimoli culturali, che ognuno di noi potrà poi volendo approfondire, in varie direzioni: si è discusso di identità europea, ma anche di sicurezza del cittadino, abbiamo appreso molto sulla comunicazione, ma anche sui tecnicismi giuridici che regolano le imposte locali, molte prospettive ci sono state mostrate in campo economico, ma anche in ambito geopolitico.
Tra gli altri, abbiamo avuto il piacere di ascoltare il Professor Cristin, il quale ci ha introdotto ai grandi errori commessi da certe lobby di Bruxelles pronte per interessi economici a trasformarci in Eurabia, e il Professor Brunetta, che ci ha spiegato alcuni processi economici figli della globalizzazione.
Spesso le lezioni toccavano solo marginalmente la politica italiana; e la maggioranza dei professori si è espressa anche in maniera critica verso certe scelte del Centrodestra. Questo certamente è l’aspetto che più ha distinto la nostra scuola dalle vecchie scuole di partito: tra ragazzi, docenti e politici presenti c’è stato uno scambio di idee, una discussione costruttiva e senza confini predeterminati. Anzi, in un paio di casi sono emerse visioni anche notevolmente dissonanti, seppur all’interno di uno stesso orizzonte di valori.
Insomma, nulla a che vedere con le vecchie catene di montaggio ideologico tanto usate dal PCI.



Tuttavia il piacere più profondo non mi è stato trasmesso dalle lezioni, ma piuttosto dal contatto umano ed intellettuale con giovani come me, liberali come me, anticomunisti come me. Avevamo gli stessi valori nel cuore e la stessa luce negli occhi. Una speranza e un amore in comune. Vivacissimo scambio di idee, libero argomentare politico, profonda riflessione morale, proficuo dialogo sul Paese reale, notevoli testimonianze sulle diverse situazioni del Nord. Tutto questo e molto di più è stata la Summer School, sotto il vigile ma discreto sguardo dell’On. Giustina Destro, che ha nutrito per noi un affetto sincero, umano, disinteressato, quasi materno.


L’incontro più appassionante è stato quello che ha chiuso in bellezza il ciclo di lezioni: la lezione dell’On. Tremonti.
Il vicepresidente di Forza Italia ha dimostrato ancora una volta la sua straordinaria ironia, ma pure la sua non comune intelligenza e la sua originalità intellettuale.
Tremonti ha svolto un’analisi assolutamente condivisibile della situazione politica e sociale italiana ed internazionale: ha delineato la crisi della Sinistra e la sua incapacità di rinnovarsi davvero; ha palesato tutte le falsità e tutto l’abissale vuoto che stanno dietro al rinascente veltronismo, ribattezzato come un nuovo “Truman Show”; ha puntato il dito contro il maledetto ’68, causa di moltissimi dei disastri sociali di questi anni, ma ha pure indicato le necessarie soluzioni al problema, e cioè un recupero repentino delle tre parole d’ordine autoritàresponsabilitàidentità che erano state sepolte dai marxisti figli dei fiori; ha poi spiegato la sua linea in campo economico, né colbertista né liberista, ma piuttosto mercatista (cioè liberista fin dove è possibile, ma mercantilista quando subentrano rischi di natura politica, come nel caso dei rapporti con la Cina); ha mostrato la sua piccola “eresia” rispetto alle posizioni del partito riguardo alla politica estera, certo condannando il nazismo islamico e la condotta di D’Alema, ma sottolineando l’invasività incauta dei modelli economici occidentali nelle aree arabe; ha infine smascherato le ipocrisie dell’Unione Europea e l’immobilismo politico di un governo comunitario che nei fatti non esiste.

Matteo Salonia nella foto ufficiale con il Presidente Berlusconi






L’ultimo capitolo di questa avventura formativa è stato anche il più entusiasmante.
Mi riferisco ovviamente all’incontro di Roma, con Silvio Berlusconi che ha consegnato personalmente gli attestati ad ogni studente delle tre diverse scuole (Sud, Centro e Nord). Centosessanta ragazzi in tutto. Il futuro di Forza Italia e le speranze del Paese, oggi paralizzato da un governo schizofrenico e sedato regolarmente solo dalle minacce della Sinistra estrema, non certo dalla guida del suo Presidente Prodi, che non riuscirebbe nemmeno a dare un ordine perentorio a se stesso.
L’incontro con Silvio è stato uno spettacolo, condito dalla presenza della bellissima On. Mara Carfagna (altro che Luxuria o Bindi…).


Ammetto che quando è giunto il mio turno e sono salito sul piccolo palco l’emozione che mi ha investito è stata una delle più forti che abbia mai provato; mi sono avvicinato con passo veloce a questo piccolo grande uomo, che pur tra mille errori e difetti ha fatto tanto bene alla mia Patria, scardinando molte delle vecchie sacche di potere monopolizzate dal PCI e dai suoi servi sempre diversi eppure sempre uguali. Ho stretto la mano con forza a quest’uomo fiero, combattivo, risoluto, che ammiro nella sua imperfezione invincibile. Gli ho parlato della situazione della mia città e mi ha risposto tranquillizzandomi con forza e gentilezza. E’ stato un incontro rapido, ma non lo dimenticherò mai: porterò sempre con me il suo sorriso e la sua contagiosissima grinta. Ne avrò bisogno, prima che per la politica, per la vita.


Nel suo discorso conclusivo, il Presidente di Forza Italia ha mostrato ancora una volta la sua illimitata capacità di coinvolgere ed entusiasmare, di far riflettere, ma anche sognare. Le sue battute a sorpresa, i suoi commenti irriverenti, le sue barzellette su se stesso, le sue improvvisate ma pure le sue parole forti hanno reso la cerimonia un qualcosa di indescrivibile in un semplice articolo come questo.
Posso solo dirvi che è stato magnifico, anche per me che non sono “berlusconiano”, anche per me che non sono “forzista”.
Già perché io sono solo un idealista che si deve necessariamente rifugiare nel Centrodestra, vista l’antistoricità e l’estremismo di questa Sinistra italiana, più di lotta che di governo democratico. Io sono un conservatore liberale e se abitassi negli USA potrei tranquillamente di volta in volta scegliere chi votare, potrei sentirmi relativamente a casa sia tra i Repubblicani sia tra i Democratici, con una leggera preferenza per i primi. Oggi, qui in Italia, Marcello Pera, il conservatore liberale che meglio mi rappresenta, fa parte della grande famiglia di Forza Italia, ma questa è una famiglia con aspetti, sfumature e parentele che non mi convincono del tutto. Per questi motivi spero vivamente che si giunga presto al partito unico dei moderati, o meglio alla federazione dei partiti di Centrodestra. Questo atto dovuto, questa fusione d’intenti, questa voce coesa del popolo del 2 dicembre, sarebbe la degna conclusione di un’avventura che, a partire dal 1994, ha svecchiato la nostra politica ed è riuscita per la prima volta dal dopoguerra a mettere in discussione (e in difficoltà) le egemonie e i poteri forti del Paese.
Noi giovani, in questo quadro, rappresentiamo il domani: la nuova classe dirigente che Berlusconi ha voluto formare, un gruppo di ragazzi che sappia cogliere ciò che di buono egli ha ideato e costruito fino ad oggi.
E magari, aggiungo io, migliorarlo.




L’amore per la libertà, il rispetto della tradizione, la difesa dell’Occidente: questi valori e questi principi riempiono i nostri cuori, nutrono i nostri sogni, animano il nostro coraggio, legano i nostri destini.

Salo

giovedì, luglio 26, 2007

"Quello che dovrebbe farci più effetto nella vicenda della moschea di Perugia è il messaggio di congratulazioni spedito dal presidente del Consiglio al suo ministro dell’Interno. In un Paese normale quando i fatti dimostrano che un governo non ha fatto nulla per la sua sicurezza, anzi si è sempre mosso nella direzione opposta, nessuno si congratula con nessuno. I responsabili non vanno in televisione a dire quanto sono bravi e a sfoderare banalità sul livello di attenzione che deve restare alto. Dove l’avevano nascosto il livello di attenzione in tutto questo tempo, mentre si moltiplicavano le denunce sul pericolo delle moschee, sugli imam improvvisati, sui burattinai che tirano i fili della propaganda jihadista?
Nella vicenda di Perugia gli unici a meritarsi degli elogi sono come sempre gli uomini delle forze di polizia, costretti a navigare a vista."
On. Daniela Santanchè

mercoledì, luglio 25, 2007



Parito...Democratico?
Il PD nasce democratico solo di nome.
E' di ieri la decisione del Comitato per la Costituente di escludere la candidatura scomoda di Marco Pannella. Escludere la candidatura??? Ma non era democratico il partito?
Resta inoltre aperto il problema delle priamarie: saranno vere (stile primarie americane) oppure solo una buffonata per incoronare Veltroni? già perchè pare ovvio l'esito della faccenda: l'ipocrita nazionale alla guida del nuovo partito del nulla: scelta fatta dall'alto, con il passo indietro di tutti gli altri candidati temibili. Ma non era democratico il partito?
C'è poi l'altra grana, quella riguardante i ribelli come Bordon e Manzione, che ritengono morto il PD ancor prima della nascita, poichè rifiutano la fine della Margherita...piccolo problema... Ma del resto questo è il prezzo da pagare per chi vuol disfare due partiti con una storia alle spalle, per costruire un unitario raccoglitore di voti, neutro o meglio vuoto d'idee. E per un Partito "Democratico" così non ci sono dubbi: il leader migliore è Mister ipocrisia, per gli amici anche falsità. Il buon vecchio anticomunista iscritto al PCI (!): Walter Veltroni.
Salo

lunedì, luglio 23, 2007


Nazismo islamico a casa nostra!





Con imbarazzo, il Ministro Amato ha dovuto esporre l’operazione della Polizia che ha smascherato a Perugia le attività terroristiche di un imam e dei seguaci della sua moschea. Le forze dell’ordine hanno rinvenuto negli scantinati sostanze chimiche per bombe “sporche” ed altro materiale per attentati non convenzionali.
Un episodio molto inquietante, che conferma come l’Europa sia terra fertile per il Nazismo islamico.
Credo che di fronte a questi delinquenti, di fronte a questi schifosi estremisti che educano perfino i bambini alla violenza contro gli occidentali, due siano i comportamenti stupidi e da evitare: il primo è quello di chi, come certi settori della Lega Nord, generalizza escludendo la possibilità che esista un Islam buono; il secondo è quello della Sinistra tutta, che ancora si ostina a negare l’evidenza di un fanatismo islamico che ci ha dichiarato guerra e che vuole soltanto distruggerci. Tra questi due sciocchi estremi, noi dobbiamo invece riappropriarci del realismo e guardare in faccia il nemico che abbiamo di fronte.
La Lega deve capire che abbaiando contro tutti si rischia di spingere pure le brave persone verso la propaganda dei terroristi.
La Sinistra dovrebbe svegliarsi e capire che non basta regalare la cittadinanza a tutti per poter dire che l’integrazione è avvenuta!
Mentre in Italia tutti si interrogano e nessuno agisce, per fortuna in Europa c’è un uomo serio e capace, che da tempo lavora per la nostra sicurezza e per una collaborazione reale di tutte le forze dell’ordine dei vari stati UE. Sto parlando di Franco Frattini, vicepresidente della Commissione e titolare della delega alla Sicurezza, che in un’intervista di oggi al Giornale afferma: “Dieci giorni fa, e dunque ben prima dell’operazione di Perugia, ho presentato un documento strategico per affrontare a livello europeo il rischio bioterroristico. La Prima cosa da fare è una mappatura dei luoghi di culto, attualmente inesistente. Poi dobbiamo attrezzarci per sapere da dove arrivano i soldi. Un’altra iniziativa che occorre adottare è punire chi incita altri a commettere atti di terrorismo con la stessa rilevanza penale del favoreggiamento diretto. Tutto ciò fa parte di un pacchetto che presenterò ad ottobre in occasione del Consiglio dei Ministri degli Interni.”
Insomma, Frattini sembra essere l’unico che ha capito la vera dimensione del pericolo e che opera con costanza per la sicurezza di tutti. Anche di certi sinistri come Amato, che ancora negano lo scontro di civiltà e difendono l’indifendibile multiculturalismo…




Salo





venerdì, luglio 20, 2007


OCCUPATO...




Cari amici e lettori, scusate la mia assenza nelle ultime settimane, ma ero prima qui e poi qui.


Se al tutto aggiungete pure un esame universitario il 17...capite bene perchè mi sono assentato dall'Isola...












Salo




lunedì, luglio 09, 2007

NUOVA VESTE GRAFICA...
Ragazzi lo so: questa nuova grafica è fantastica...semplicemente stupenda.
Però evitate di fare i complimenti a me: io ho solo dato qualche istruzione e fornito la citazione di Cecilio Stazio...poi tutto il resto, tutto il lavoro pratico, l'ha fatto il mio amico Angelo (KINGDOM), un che di informatica e vesti grafiche ne sa a pacchi!
Salo

Continua la mia collaborazione con l' "IDEA", lo spazio di approfondimento politico e culturale fondato da Andrea Pelfini.

Qui potete leggere il mio ultimo pezzo pubblicato, che tratta ciò che l'amico Siro felicemente ribattezzò come "il Partito Defunto".
L'ennesimo finto rinnovamento della Sinistra più vecchia ed antistorica del globo...forse dopo quella nordcoreana...



Mi raccomando: lasciate le vostre impressioni sul mio articolo!


...e se avete un blog linkate l' "IDEA"!!!





Salo







venerdì, luglio 06, 2007

In democrazia il popolo sceglie i governanti. Questa è un'ovvietà, o forse, in Italia, no. A più di un anno dalle ultime elezioni politiche il Centrosinistra nega al Paese il riconteggio totale, occultando la verità.
Per questo ho trovato molto interessante l'intervista che l' "OCCIDENTALE" ha fatto all'onorevole Gregorio Fontana, il deputato di FI che fa parte della ristrettissima commissione di riconteggio parziale delle schede (cioè solo del 10% di esse e solo nelle regioni scelte dal governo...).
Nel silenzio generale dei soliti organi d'informazione asserviti alla Sinistra, il famoso margine dello 0,06% con il quale l'Unione avrebbe vinto si è già ridotto, nell'analisi di queste schede campione, allo 0,0007%!
E intanto i comunisti continuano a dettare con arroganza l'agenda di Prodi, sempre meno capace di imporsi e sempre meno capace di tenere insieme i pezzi pazzi di questo governo di pagliacci.
Salo

giovedì, luglio 05, 2007



L'Unione dei divisi.




Che la tragicomica coalizione maldestramente guidata da Prodi sia tutto tranne che coesa era un'evidenza prima delle elezioni ed è un dato di fatto incontrovertibile oggi. La Sinistra non è in grado di governare, perchè divisa su tutto: dalla politica estera a quella economica, dal tema della droga a quello della famiglia, passando per quello dell'immigrazione, ecc.

L'ultima sceneggiata a cui stiamo assistendo riguarda le pensioni. Su questo argomento la maggioranza è divisa addirittura in tre schieramenti interni: quello dei comunisti, che vorrebbero abbattere l'età pensionabile; quello di chi vorrebbe lasciar tutto così com'è; e quello di chi, come Rutelli, vorrebbe invece aumentare l'età pensionabile. Insomma: l'unica cosa certa è l'assenza di una posizione univoca. Come può, mi chiedo io, dialogare con i sindacati un governo che non è in pace nemmeno con se stesso? Come si può governare un Paese senza avere nemmeno una linea generale condivisa? E soprattutto, mi chiedo, che diavolo di fine hanno fatto i famosi 12 punti di Prodi, quelli che avrebbero dovuto assicurargli, in occasione delle frequentissime liti interne, l'ultima parola???

Già perchè, per ora, l'unico a non essersi espresso è proprio lui...

...e intanto Dini mette le mani avanti, nel vano tentativo di ricordare a Diliberto che al governo non c'è solo lui...
Salo